Il Dna conferma: «Sono loro i genitori»

L’esame del Dna ha confermato che Stefan Mihalta Caldararu, bimbo rom al centro di una vicenda che dura da oltre un anno, è figlio di Vasile e Florea. Il piccolo era stato tolto ai genitori perché sospettati di maltrattamento e sfruttamento e affidato a una comunità. Il bimbo fu rapito lo scorso aprile da cui quattro individui rimasti ignoti e ritrovato nel giro di una settimana dalla polizia.
L'esame del Dna è stato richiesto perché alcune settimane fa il bimbo avrebbe detto agli assistenti sociali che i Caldararu non sono i suoi genitori. In realtà Stepan chiama i genitori con un soprannome e il resto lo hanno fatto le barriere linguistiche e la difficile situazione emotiva in cui si trovava in piccolo. Il ragazzino, che ora ha 8 anni, nel giro di poco tempo si è trovato infatti coinvolto in vicende molto più grandi di lui. Era da poco arrivato a Milano dalla Romania e, con la famiglia, si erano insediati in un accampamento abusivo alla periferia, quando la polizia lo aveva fermato per la strada. Si era perso mentre il padre chiedeva l'elemosina, ma le sue unghie colorate e i capelli lunghi avevano fatto sospettare che fosse vittima di qualche brutta storia di sfruttamento sessuale. La posizione dei genitori si era poi aggravata perché qualche mese dopo con l’aiuto di alcuni parenti lo avevano portato via con la forza dalla comunità alla quale era stato affidato.

Ritrovato, è stato chiuso in un’altra struttura e da allora ha potuto vedere i genitori solo alla presenza degli assistenti.
Nel frattempo le indagini hanno accertato che non c'erano elementi per sostenere l'accusa di maltrattamenti e violenze e ora tutto potrebbe quindi avviarsi a conclusione.

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