Documentari, nasce la scuola partenopea

Pedro Armocida

da Roma

È un’iniziativa curiosa quella che sta nascendo a Napoli sotto la spinta dell’Istituto Luce e della Città della scienza. Attorno alla figura di Mimmo Calopresti è stata creata una Scuola del documentario che avrà durata biennale e i cui corsi inizieranno il prossimo novembre proprio nella cittadella partenopea della scienza.
Difficile dire se qualcuno ne sentiva la mancanza visto che al glorioso Centro Sperimentale di Cinematografia si formano fior fiore di cineasti che iniziano i corsi proprio con una sezione chiamata Cinema e Realtà in cui si realizzano corti in video di impronta documentaristica. Ma siccome il nuovo indirizzo che il ministro Rutelli ha dato all’Istituto Luce è quello di «fare» documentari in sinergia con gli enti locali ecco perché l’altro giorno era presente lui stesso, insieme a Luciano Sovena del Luce, a Raffaele Sansone della Città della scienza di Napoli e al governatore Bassolino, alla presentazione (ancora un po’ nebulosa per la verità) di questa Scuola del documentario che, si legge nel bando di selezione (presente sul sito internet www.scuoladeldocumentario.it), intende formare professionisti «in grado di riprendere la realtà delle cose utilizzando metodologie tradizionali e innovative».
Ancora non è dato sapere chi saranno i docenti dei vari corsi ma per quanto riguarda la retta dei venti studenti a numero chiuso c’è la certezza dei diecimila euro per il primo anno e degli ottomila per il secondo. Forse due o tre studenti più meritevoli potranno accedere a delle borse di studio. Per tutti c’è però l’interessante prospettiva che il lavoro finale di gruppo venga distribuito in sala dall’Istituto Luce.

Per Mimmo Calopresti che dirigerà la scuola, la parola d’ordine è «il sogno» perché, dice, «la crisi del cinema non si risolve con l’assistenzialismo ma sognando, producendo idee, creando e permettendo ai giovani di formarsi».

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