DOLCE ELISA a fine tournée: «Io, i Doors e il grande Liga»

Stasera è la penultima tappa del giro nei Palasport, davanti al grande pubblico: «A volte la paura mi blocca»

Il successo a volte arriva anche a chi lo vuol schivare a tutti i costi, anche a chi trionfa a Sanremo fuggendo con aria impacciata i compitini appioppati al vincitore dalla liturgia festivaliera. Elisa è inseguita dal successo da quando - a 16 anni - fu scoperta da Caterina Caselli e iniziò a cantare in inglese. Una serie di successi, da Asile’s World a Soundtrack 98-06, il recente cd-colonna sonora della sua carriera, che vola alto al primo posto della hit parade in una sfida tutta in rosa con la Pausini e che stasera farà da base all’attesissimo concerto al Forum, penultima tappa della tournée nei Palasport.
Una bella sfida per lei, per la prima volta davanti al grande pubblico.
«L’affetto dei fan mi sostiene, mi fa trovare la carica necessaria. Non ho mai lavorato così duramente e cerco di dominare l’emozione. Per dare il meglio al mio pubblico sul palco cerco di non essere troppo tesa».
Una bella differenza d’atmosfera rispetto ai piccoli club.
«Nei club si crea subito un clima intimo, di complicità. Nelle grandi arene lo devo conquistare e a volte la paura mi irrigidisce. Nel concerto numero zero a Pordenone all’inizio ero come paralizzata, poi mi sono sciolta, ho cominciato a divertirmi e tutto è andato a meraviglia. Finito lo show però ero in trance, è passata qualche ora prima di smaltire la tensione».
Ora però ci ha preso gusto. Il tour finisce sabato ma ripartirà presto.
«Sì, tornerò ad aprile, l’abbiamo deciso ieri. Ero scettica, ma poi ho scoperto che tanta gente era rimasta fuori dai miei concerti, e così ho deciso di ripartire per loro. Per rispetto».
Oltre ai fan e alla vetta della classifica, molti artisti, Milva per ultima, parlano bene di lei.
«Questo mi lusinga e mi aiuta ad andare avanti per la mia strada, così come l’appoggio delle persone che mi vogliono bene. I membri della band sono la mia famiglia, altrimenti non sopporterei di stare lontano da casa e dagli affetti: insomma s’è creato un magnifico clima».
C’è anche il duetto con Ligabue.
«È stata un’esperienza magnifica e spontanea. Luciano ha scritto il brano perché voleva confrontarsi con una voce femminile, voleva affrontare una nuova sfida. Così sono andata a Correggio e ho ascoltato il pezzo arrangiato per chitarra, piano ed archi. È stato commovente: gli ho chiesto: “Sei sicuro che vuoi darlo proprio a me”?».
Lei è una fan sfegatata dei Doors e del rock d’antan. C’è qualcosa di nuovo che la colpisce?
«I Doors sono il mio mito. Ho comperato il cofanetto appena uscito e in più me ne hanno regalata una copia.

Non vedo l’ora di fermarmi per gustarlo nei particolari. Oggi mi piacciono tante cose diverse, dai Nine Inch Nails a Damien Rice a Beck. Cerco di assorbire energie da generi e stili diversi».
Elisa in concerto
questa sera ore 21
al Datchforum

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