Ventanni fa il Sud Africa era speranza e ottimismo. Dopo 27 anni di carcere, finalmente Nelson Mandela era libero. Lui era lì, davanti alla folla, a sbracciarsi a salutare. Era la fine dellapartheid, linizio di un nuovo mondo. I neri potevano vivere come i bianchi. Sembrava tutto un grande sogno, una grande rivincita nera. Nel suo partito, lAfrican National Congress (Anc), cerano uomini valorosi, vecchi militanti pronti a morire sotto tortura per la libertà del popolo oppresso.
Sono passati ventanni e si vede. Quei vecchi, valorosi militanti dellAfrican National Congress, si sono trasformati in rapaci uomini politici. Aggrappati più al potere che alle idee, più al lusso che alle lotte politiche. La mentalità è cambiata. Allister Sparks, un giornalista sudafricano parla dellAnc in modo demoralizzante: «LAnc ha smarrito la strada, lanima». A dimostrarlo ci sono casi, nomi: Julius Malema è un giovane di 28 anni, capo della Lega Giovani dellAnc. Julius non ha fatto luniversità e non ha mai studiato per diventare politico, la sua fortuna la deve ai contatti, ai potenti che lo hanno aiutato a entrare nel gruppo. Dalla Lega Giovani, Malema prende 2mila euro al mese. Una fortuna da quelle parti. Ma non è lo stipendio ad averlo arricchito. Secondo un giornale locale, il suo brillantissimo stile di vita è garantito da una serie di appalti che il governo ha dato alle sue varie imprese. Gli affari gli vanno bene, Julius, nonostante la sua giovane età, ha già due ville e una decina di auto di lusso parcheggiate nei box. Per il suo ultimo compleanno non ha guardato a spese. Ha affittato uno stadio intero e invitato politici e amici inondandoli di champagne.
«LAnc ha lottato per ottenere questo stile di vita, si giustifica Ndoda Ngemntu, portavoce della Lega Giovani. I nostri politici se lo meritano». Ma Malema non è solo. Un paio di settimane fa il Mail and Guardian ha denunciato il ministro delle Comunicazioni, Siphiwe Nyanda: ogni trasferta i migliori hotel, i più lussuosi e i più cari sono per lui. Nessuno si preoccupa delle spese. Un pugno in faccia allo stile Mandela, alla situazione del Paese, dove essere bianco significa ancora guadagnare sei volte di più di un nero, dove mancano ancora due milioni di case per garantire a tutti un tetto, dove la disoccupazione tra i neri è al 28 per cento e dove il 48 per cento di loro vive con meno di 32 euro al mese. «La gente ha smesso da tempo di iscriversi allAnc perché non ci crede. I valori e gli ideali sono morti» spiega Prince Mashele, direttore del Centro di Investigazione politica del Paese. «Da questo punto di vista il Sud Africa è diventato come lOccidente. Contano solo i modelli che passano in tv. Chi ha la macchina più costosa, i vestiti allultima moda, significa che ha avuto successo e che ha vinto. LAnc segue questa linea. Contano i soldi, gli amici potenti, gli agganci importanti». La politica è solo un modo per diventare ricco. La corruzione dilaga, essere furbo conta più dellonestà. La lotta per i diritti oggi è un concetto fuori tempo.
Un paio di settimane fa una Mini Cooper che andava a tutta velocità per le strade del sobborgo di Soweto ha travolto e ucciso quattro ragazzini neri che tornavano da scuola. Al volante, pieno di cocaina e alcol, cera Jub Jub, uno dei rapper più famosi del Sud Africa. Il giorno dopo decine di studenti hanno manifestato per le strade di quello stesso ghetto da cui è iniziata la rivolta anti-apartheid. Chiedevano giustizia, volevano vedere Jub Jub in prigione.
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