Che triste parabola quella della Notte bianca romana, passata in un anno da kermesse tutta lustrini in puro stile veltroniano a evento frazionato, pauperistico e di opposizione, sorta di «festina» del Pd delle ore piccole. Perché quella che si volgerà domani sarà una notte di caciara solo nei municipi gestiti dal centrosinistra. E nemmeno tutti: perché il I, il VII e il XV non rispondono allappello. Lì si dormirà, oppure chi vorrà divertirsi dovrà «espatriare» in un altro angolo del comune di Roma. Ce ne sono ben otto (III, V, VI, IX, X, XI, XVI, XVII) che hanno allestito un calendario di spettacoli teatrali, concerti, balli, immancabili dibattiti, tornei sportivi e altro. Con tanti saluti alla defunta grandeur dellultimo Walter.
Le Notti bianche (e si badi al plurale) sono state presentate ieri in Campidoglio, oltre che dellassessore provinciale alla Cultura Cecilia DElia (che ha stanziato 80mila euro per colmare in parte luscita di scena del Comune), del collega capitolino alla Cultura Umberto Croppi. Che con un bel gesto di galateo istituzionale ha in qualche modo legittimato una serie di manifestazioni che non gli appartengono come male minore rispetto alla gigantesca Notte bianca centralizzata che fu, che creava «una fortissima spinta e concentrazione di eventi e di persone verso il centro storico, che rendeva quasi impossibile ogni spostamento o adeguata fruizione dei servizi culturali offerti». E a chi gli chiede del mancato (e favoleggiato) indotto turistico, lassessore taglia corto: «Si era parlato di una cifra intorno ai 135 milioni, con un investimento comunale di 4, ma si trattava di uno studio aleatorio perché fatto sulle potenzialità di spesa di ogni partecipante agli eventi senza tener conto di molti altri fattori». Croppi apre comunque qualche spiraglio alla possibilità di riproporre in futuro levento a dimensione cittadina e non solo municipale, ma dopo unopera di profondo ripensamento. «Si potrebbe pensare a più serate. Ad esempio a ottobre ci sarà un week end dedicato allarte contemporanea e a Natale un altro appuntamento importante dedicato sempre allarte, la notte bianca va distribuita».
Ma qualcuno pensa che anche i municipi «nottambuli» dovrebbero pensare ad altro. «Se alcuni municipi contrastassero il degrado dei propri territori con un decimo dellimpegno profuso nellorganizzazione di nostalgiche notti bianche, Roma sarebbe una città diversa», dice Fabio Desideri, consigliere regionale della Federazione dei Cristiano popolari, vicepresidente della commissione Urbanistica.
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