Domani la decisione sul ricorso di Air One

Contestata la partecipazione e la vittoria di Alitalia alla gara per la compagnia di Gallarate

da Milano

Il tribunale di Busto Arsizio esaminerà probabilmente domani il ricorso d’urgenza contro la partecipazione di Alitalia alla gara per l'aggiudicazione di Volare presentato, secondo fonti sindacali, da Air One. Quest'ultima, a fronte dei 38 milioni di euro messi sul piatto dalla compagnia di bandiera, ha offerto 29 milioni.
Il tribunale, a quanto si apprende, ha ricevuto ieri il ricorso e ha dato mandato ad un magistrato di esaminarlo per preparare una relazione entro mercoledì, giorno in cui è prevista una riunione collegiale. Tre i possibili scenari conseguenti alla sentenza: via libera ad Alitalia che si aggiudicherebbe la gara avendo presentato l'offerta migliore, accoglimento del ricorso con possibilità di un reclamo davanti al Tribunale in composizione collegiale da parte della compagnia di bandiera e infine uno slittamento di ogni decisione definitiva. Nel caso Alitalia venga esclusa dalla gara sarebbe proprio Air One, seconda classificata, l'unica possibile alternativa visto che gli altri concorrenti, Meridiana-Eurofly e Windjet non si sarebbero impegnati a garantire l'attuale livello occupazionale di circa 700 addetti.
Le incertezze create dal ricorso hanno coinvolto il titolo Alitalia a Piazza Affari che ha ceduto l’1,2% con volumi pari allo 0,6% del capitale. Il titolo ritraccia dopo aver guadagnato più del 20% nelle prime sedute dell'anno.
Il commissario straordinario di Volare, Carlo Rinaldini, ha sottolineato la necessità di stringere i tempi per la gara che se si dovessero allungare metterebbero a rischio la compagnia, che ha liquidità per sopravvivere solo fino al 15 gennaio. Anche i sindacati erano intervenuti nei giorni scorsi lanciando l’allarme su Volare: se l'operazione di acquisizione non si farà entro il 15, scadenza prevista dal bando di gara, per la compagnia di Gallarate «sarà un disastro», a partire dagli effetti sull'occupazione, con almeno 700 posti a rischio. Gli advisor hanno rilevato che solo Alitalia e Air One si sono impegnate a garantire l'attuale livello occupazionale e hanno presentato piani industriali che prevedono un forte rilancio delle attività. Il progetto di Cimoli sarebbe quello di costituire una società partecipata low cost per conquistare quella fascia di passeggeri che si rivolge ai vettori a basso costo.
In questa situazione di incertezza slitta la ripresa del confronto tra Alitalia e sindacati che da alcune settimane hanno interrotto le relazioni industriali. L'incontro previsto per oggi, infatti, non si terrà in quanto, precisa il responsabile degli assistenti di volo della Cgil, Mauro Rossi, «l'azienda non ha dato una sua risposta alle condizioni poste dal sindacato per tornare a sedersi al tavolo della trattativa».

Alla convocazione dei sindacati da parte di Cimoli, le organizzazioni dei lavoratori hanno infatti risposto con una lettera ai vertici Alitalia in cui si elencano le «condizioni» per la riapertura del confronto. E cioè il riavvio della trattativa sugli adeguamenti economici e il mantenimento degli assetti industriali pattuiti con Palazzo Chigi e che prevedono il mantenimento di «Az Service» nel perimetro aziendale del gruppo.

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