Domenica a piedi: più multe e (forse) smog

«Siamo in un catino, il ricambio d’aria è difficile». Giovedì consiglio comunale sul problema smog

Enrico Lagattolla

Smog che non sembra calare, molte infrazioni, e una diffusa impressione che la sporadicità del provvedimento lo renda di fatto inefficace. Più ombre che luci per la prima delle tre domeniche a piedi decise dalla regione Lombardia. Il fermo totale dei veicoli più inquinanti, durato dalle 8 alle 20 di ieri, non ha inciso - per quanto ha fatto intendere lo stesso presidente della Regione Roberto Formigoni - sulla qualità dell’aria di Milano.
Complici le condizioni meteorologiche (assenza di pioggia e vento) e - secondo alcuni - i molti permessi alla circolazione, si attendono i prossimi rilevamenti delle centraline dell’Arpa con una certa apprensione. Una conferma arriva anche da Formigoni, secondo cui «le condizioni atmosferiche non ci hanno aiutato. C’è stato un ristagno assoluto, e ciò conferma una volta di più che la Lombardia è la zona al mondo in cui l’effetto catino è più evidente, perché ciò che viene prodotto ristagna mentre altre parti hanno vento, precipitazioni o condizioni climatiche che permettono di ripulire l’aria».
Secondo, le infrazioni. Solo nella mattinata, sono stati 4mila i mezzi privati controllati a Milano. E per 690 di questi, non in regola, è scattata la contravvenzione di 71 euro. E, a fine giornata, le verifiche sono state 8.510 (rispetto alle 8.674 dell’ultimo blocco del traffico, datato 20 febbraio 2005), con 1.513 sanzioni (190 in più rispetto a nove mesi fa). Un dato che rende conto dell’impegno messo in campo dagli agenti della polizia locale, ma testimonia anche di come molti automobilisti continuino a dimostrarsi «refrattari» alle regole della domenica a piedi.
Terzo, la scarsa fiducia nel provvedimento. Se per la maggior parte delle persone scese in strada la bici o a piedi, infatti, una città senz’auto risulta essere più vivibile, secondo molti un fermo dei veicoli come quello di ieri non ha effetti sensibili sulla qualità dell’aria. E, in proposito, i consiglieri di opposizione a Palazzo Marino hanno chiesto e ottenuto un consiglio straordinario per giovedì prossimo. «Solo negli ultimi dieci giorni - denuncia il consigliere dei Verdi Maurizio Baruffi - il Pm10 ha superato la soglia di attenzione per sette volte».
E secondo il direttore dell’Osservatorio di Milano Massimo Todisco, «il provvedimento è del tutto inutile dal punto di vista pratico». «Le vetture che vengono bloccate nel corso di una domenica sono al massimo 400mila. Il problema è che, ogni giorno, a Milano circola tra residenti e pendolari un milione e mezzo di auto». Dunque, «le targhe alterne sarebbero più efficaci, ma è necessario pianificare interventi strutturali.

Come il potenziamento dei mezzi pubblici, l’incremento delle corsie preferenziali, la realizzazione di parcheggi pubblici custoditi e gratuiti. Provvedimenti che renderebbero competitivo il mezzo pubblico rispetto all’auto privata, facendo in modo che cresca il numero di persone che non la utilizzano».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica