Si usa spesso, perlopiù completamente a sproposito, la parola «carisma». È diventato un sinonimo di «ascendente», o di «forte personalità». Difficile, del resto, comprendere il carisma dalla sua definizione. È un termine teologico che indica un dono particolare che lo Spirito Santo dona a una persona - dunque in una porzione di tempo e di spazio - affinché, attraverso quella porta, altre persone possano essere introdotte alla verità totale di Cristo.
Il carisma lo si riconosce in azione. È uno spettacolo, è il più grande di tutti gli spettacoli. Esso è qualcosa di più dellarte, perché larte vive di barlumi di eternità catturati spesso per puro azzardo, mentre il carisma attesta la sua verità dilatandosi ad altre persone, prima tre, poi dieci, poi mille, e così via, secondo una dinamica fatta non di azzardo ma di piena consapevolezza, che sorprende per primo chi lha ricevuto.
Un modo eccellente per avvicinarsi al carisma è la lettura di un libro meraviglioso: Caro don Giussani. Dieci anni di lettere a un padre (a cura di Davide Perillo, Piemme, pagg. 180, euro 12,90) che raccoglie, a un anno dalla scomparsa, una piccola parte delle migliaia di lettere che il sacerdote di Desio ricevette lungo i cinquantanni della sua opera di educatore. Le lettere giungono dalle latitudini e dalle condizioni umane più diverse: da un ex-carcerato in Africa, da un grande amico di «Che» Guevara, da un malato di Aids che morirà due giorni dopo, da bambini, da genitori che hanno perso i loro figli, da semplice gente (studenti, imprenditori, insegnanti) alle prese con il lavoro di tutti i giorni - e sono spesso, queste ultime, le testimonianze più belle, perché niente è duro, e niente educa il cuore, come laccettazione lieta della quotidianità.
Colpisce, in questi testi così eterogenei, una profonda unità, come se un unico respiro, ununica vita affiorasse dentro caratteri e personalità. E così è: è il respiro di don Giussani stesso. Leggendo queste lettere, ci si può chiedere come persone magari non molto colte possano esprimere pensieri così liberi, arditi e solidi insieme. Io stesso me lo chiederei, se non avessi sentito parlare queste persone tante e tante volte.
Lincontro con Cristo non genera illusioni, anzi: radica luomo alla realtà, illuminandogli la mente e il cuore.
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