Donadoni candidato unico a ct azzurro

Ma il commissario Rossi prende tempo: «È un’ipotesi». L’annuncio comunque dovrebbe avvenire la prossima settimana

«Donadoni? È uno dei tanti nomi che circolano». Firmato Guido Rossi, supercommissario della federcalcio. Come accoglienza, per il designato Ct successore di Marcello Lippi, mica male. Ma si sa, il famoso professore esperto di regole e di sciarpe azzurre, non si intende molto di comunicazione e neanche di calcio. Se è Donadoni, ed è lui il candidato più accreditato alla panchina azzurra, non può essere «uno dei tanti nomi che circolano». Non è una bella presentazione, insomma, per il giovanotto proveniente dalla scuola Milan e sul conto del quale si accentrano già le prime aspre critiche. Le perplessità federali sono legate all’esperienza e al carisma. Klinsmann, prima di cominciare, ne aveva forse? Sul tavolo, di fatto, le uniche alternative prese in considerazione sono incarnate dal nome di Zoff affiancato da un assistente, Claudio Gentile in un caso, Ciro Ferrara in un altro. Sono state scartate entrambe. Così Donadoni è rimasto l’unico in corsa e in gara al termine del breve summit di ieri tra Demetrio Albertini e Guido Rossi. Sciogliere il nodo non è, come si capisce al volo, una semplice operazione manuale. Poiché oltre al Ct della squadra campione del mondo, la federcalcio deve per tempo dare una identità anche al responsabile dell’under 21 fin qui guidata da Claudio Gentile con discutibili risultati. La panchina è rimasta vacante mentre ha preso a circolare qualche nome, quello di Viscidi per esempio, per l’under 18, con provenienza Vicenza, sede storica dell’asso-calciatori, Sergio Campana per intendersi, dove Viscidi ha lavorato in passato. Non mancano sull’argomento alcune segnalazioni. E cioè la costituzione di una lobby lombardo-veneta, costituita da Campana (sindacato), Agnolin (settore arbitri) e Albertini (Nazionali, proveniente dalle file dell’asso-calciatori) capace di orientare tutte le scelte più importanti della federcalcio.
Tra queste rientra la prossima mossa che prevede la nomina di una nuova figura, il coordinatore delle squadre nazionali, ruolo nel quale utilizzare un tecnico di fama. Guido Rossi ha intenzione dichiarata di proporlo a Lippi ma la risposta è garantita. Marcello vuole tornare l’anno prossimo ad allenare, a fare il suo mestiere. Ed è questo il più grave peccato commesso dalla nuova federcalcio e dal trust di commissari. Giancarlo Abete ha rivelato ieri d’aver chiesto conferma all’interessato, dopo la pubblicazione della notizia da parte de il Giornale e il Corriere dello Sport, la mattina del 9 giugno, a Duisburg, del termine del mandato, comunque si fosse concluso il mondiale. «Lippi fu leale con noi e insieme concordammo di non parlarne all’esterno» la rivelazione.

Guido Rossi e i suoi hanno avuto un mese di tempo per preparare la successione. Si sono mossi in grave ritardo e con il passo incerto dei dilettanti. Ora hanno deciso di far passare il fine-settimana santificato alle sentenze della Caf. E di presentare Donadoni la prossima settimana.

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