Massimo Bianchi
da Firenze
Quando, al minuto 24, Antonio Cassano ha collocato il pallone alle spalle di Buffon, da bordo campo si è levata una voce imperiosa: «Altro che Totti!». Tutti gli occhi erano puntati sullo scugnizzo di Bari Vecchia, riverniciato da Capello e recuperato alla causa azzurra da Donadoni: e lui per 25 minuti ha incantato la platea. Quattro assist, un gol, unintesa perfetta con Pippo Inzaghi, insomma un segnale preciso per gli addetti ai lavori. Sfruttando anche una preparazione più avanzata rispetto ai colleghi, il madridista ha messo una seria ipoteca su una maglia da titolare per la gara di Napoli. Certo poi alla distanza è un po calato e la (in)consistenza dei giovanissimi allievi della Settignanese ha spento molte velleità. Ma certi slalom e certi suggerimenti hanno lasciato il segno. Contro la Lituania, Donadoni appare orientato a schierare una formazione offensiva, un 4-3-3 di cui Cassano, Inzaghi e Marchionni dovrebbero essere i terminali. Preservando Gilardino per la la trasferta parigina. «Antonio ha dimostrato lo spirito giusto» lammissione del commissario tecnico che, a precisa domanda sugli eventuali dubbi, ha risposto con un «riguardano soprattutto me». Chiaro che Donadoni senta limportanza del suo primo impegno istituzionale e ne debba valutare attentamente i rischi. Perché la Lituania, a dispetto dello score, è un cliente difficile e «cè sempre il rischio di uno scivolone». Limperativo sarà quello di andare in campo «pensando di avere contro i campioni del mondo non di essere noi quei campioni» e di avere «la mentalità dei principianti». Il test con la Settignanese ha evidenziato la grande fama di Inzaghi, sei reti, la buona disposizione di Gilardino e Di Michele, una tripletta ciascuno, ma più dei gol, quindici alla fine («Fossi stato in campo ne avrei segnato qualcuno anchio») secondo il ct è servito per oliare i meccanismi e trovare unintesa tra giocatori che provengono da realtà diverse. Meglio i primi 45 minuti con Pirlo a dettare il gioco e Gattuso e De Rossi ai fianchi del milanista.
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