Donadoni in dribbling «Non sono veltroniano»

da Milano

Mai confondere il sacro (il calcio) col profano (la politica). Lo ripete puntualmente Silvio Berlusconi appena provano ad accostare, nel corso della stessa intervista, i due argomenti. Ma soprattutto mai mettere la casacca politica su uno sportivo. Alla vecchia regola non riescono a sottrarsi i giornalisti Rai. Protagonista involontario dell’ultima polemica è Roberto Donadoni, ct della Nazionale. Nell’ultimo fine-settimana Enrico Varriale, inviato di Raisport, lo interroga anche sulle primarie del Pd e ne viene fuori un caso nazional-popolare. Succede infatti che Donadoni risponda al quesito in questo modo: «Sono impegnato con la Nazionale altrimenti sarei andato anch’io a votare». Ma appena sull’argomento Donadoni simpatizzante del Pd invocano un commento all’ex premier, non segue la scomunica ma una smentita sulla fiducia. «Non credo sia andata proprio così, voi giornalisti siete birichini» detta il presidente del Milan durante la video-chat della Gazzetta dello Sport. Donadoni, a Siena per l’amichevole col Sud Africa, apprezza e spiega. «Non sono diventato veltroniano, ho ricevuto una domanda su un argomento che non conoscevo in ogni suo risvolto. Per non sembrare impreparato, ho risposto in modo vago. Berlusconi, che mi conosce, ha capito al volo» la sua ricostruzione.

Ma Donadoni fa di più. Avendo colto l’affetto nella frase di Berlusconi, chiama Arcore e ringrazia il Cavaliere, ricevendo in cambio, l’incoraggiamento per la prossima battaglia di Glasgow. Mai confondere il sacro col profano, dunque.

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