È iniziato con un abbraccio tra Antonio Cassano e Giorgio Chiellini l'allenamento della nazionale in terra austriaca. L'attaccante blucerchiato, che aveva avuto una reazione indispettita dopo un'entrata del difensore della Juventus (lo stesso autore del fallo su Cannavaro, il giorno precedente), ha fatto il suo ingresso in campo per primo, poi dopo le 11 gli azzurri sono nello stadio di Maria Enzersdorf. Qui Fantantonio ha è parlato a lungo con il ct Donadoni, che due giorni fa lo aveva ripreso proprio in seguito alla reazione con il compagno di squadra. Per secondo è entrato lo stesso Chiellini e quando il difensore si è avvicinato, Cassano lo ha abbracciato. Pace fatta, quindi, anche se forse adesso i giocatori azzurri hanno capito che il numero 18 non gradisce affatto, soprattutto dopo la partita con il Belgio, i falli in allenamento.
E mentre l'attaccante continua la sua avventura agli Europei, la società lavora per chiudere la campagna acquisti. Se per la difesa continua rimbalzare il nome del fiorentino Da Costa ecco che per il centrocampo, dopo l'acquisizione a titolo definitivo di Paolo Sammarco, l'amministratore delegato Beppe Marotta pensa a Massimo Donati, classe 1981, già alla Sampdoria nella stagione 2003-2004 dove aveva collezionato 19 presenze. Il centrale, dopo aver giocato al Messina e all'Atalanta, nel 2007 passa al Celtic e subito riesce ad acquistare la fiducia del tecnico scozzese Gordon Strachan, che lo promuove titolare nella formazione di Glasgow. Il 28 Novembre 2007 segna il suo primo gol in Champions contro lo Shaktar Doneck. Con il passare delle settimane però Donati trova sempre meno spazio, anche perché nel frattempo la squadra si avvia alla vittoria dello scudetto. Da una parte c'è la voglia di giocare ancora in Champions, mentre dall'altra Donati vorrebbe tornare in Italia: «Alla Sampdoria mi ero trovato benissimo, come società, squadra, tifosi. Anche in Scozia all'inizio è andata bene poi ho faticato a trovare spazio ma certamente quest'esperienza all'estero mi è servita per maturare».
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