Era il 3 maggio del 2006 quando il corpo di una donna, Patrizia Silvestri di 49 anni, fu trovato decapitato, dietro un gabbiotto di una stazione di servizio in via Casilina. Da quel giorno unico indagato, il marito, Gaetano Tripodi, un camionista di 39 anni che durante linterrogatorio del Gip dichiarò di essere estraneo ai fatti: «Quel giorno mi trovavo da tuttaltra parte». Una vicenda oscura, macabra. Sulle prime, appunto, Tripodi negò tutto: «Non cero, ero in giro per lItalia per le consegne». Dichiarazioni che cozzarono subito contro quanto emerse dai tabulati del suo telefonino, agganciato nelle ore del delitto alla cella di Roma. Poi, luomo tirò in ballo il passato della donna, che figurò persino come test nei processi di Bologna contro la setta dei bambini di Satana: «Era indemoniata», disse. Il 2 marzo il camionista sarà interrogato dal Gup di Roma, Maurizio Silvestri per rispondere alle accuse di omicidio volontario. Non sono valse le dichiarazioni delluomo che ha prima rigettato le accuse e poi proposto di indagare in unaltra direzione: quella legata agli adoratori del diavolo. Tripodi a suo tempo dichiarò che la moglie avrebbe ricevuto delle minacce di morte per aver abbandonato la setta di cui faceva parte. Oggi la difesa, costituita dagli avvocati Pierluigi Mancuso e Gianluca Marzio, si è avvalsa di un investigatore privato per svolgere al meglio le indagini. Queste le prove con le quali cercheranno di scagionare Tripodi: una consulenza medico-legale e una di tipo genetico; ovvero lesame delle tracce di sangue rinvenute sul coltello usato per decapitare la donna. Secondo la difesa larma presenta tracce di due tipi di sangue, quelle della vittima ma non quelle dellex marito. Di prove a carico che potrebbero incastrare Tripodi ce ne sono fin troppe. Non ultimo il ritrovamento sul luogo del delitto, di otto mozziconi di sigaretta di cui uno contenente tracce del suo Dna.
I tabulati telefonici sono in contraddizione con quanto asserito dalluomo e la scatola nera del camion ha riportato alcuni dati che non combaciano con le dichiarazioni rese dallimputato. Allo stato attuale dei fatti, la difesa è pronta a chiedere il giudizio abbreviato, che, in caso di condanna, comporta uno sconto della pena fino ad un terzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.