«Celebriamo qui in questa bellissima cattedrale fatta dagli alberi, con il vento della primavera che ci accarezza e soprattutto con lamore e laffetto che mi avete dimostrato». Maria Vittoria Longhitano, la prima donna ordinata prete in Italia nellambito della chiesa vetero-cattolica, ieri è stata costretta a celebrare in strada, nei giardini di via Caterina da Forlì, a Milano, la sua prima messa. La chiesa dove di solito celebrava da diacona è a pochi metri da quellaltare fatto in fretta e furia con un mobile Ikea. Ma da quando è stata ordinata sacerdote per la chiesa vetero cattolica, una chiesa che pure è in dialogo ecumenico con il Vaticano, nellistituto don Orione, dove si trova la cappella, non può più entrarci. Ma Maria Vittoria non si è persa danimo e insieme ai fedeli, una ventina in tutto, che assistono alla messa sulle sedie sistemate nei giardini davanti al don Orione, ha voluto comunque celebrare la sua prima volta come «pretessa» così come affettuosamente la chiamano i suoi amici. Ad assistere alla funzione religiosa, oltre ai fedeli, il marito Andrea, 35 anni, ingegnere, ed i suoi amici di sempre.
«Offriamo a Dio le nostre debolezze - ha detto Maria Vittoria durante la messa -, siamo deboli, poveri, piccoli con le nostre debolezze e le nostre sofferenze ma tutto ciò che è negativo Dio ha il potere di trasformarlo in forza».
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