«Una donna semplice che mi chiedeva di aiutare gli anziani»

La prima volta che ci siamo date del «tu» mi ha detto: «Io ti voglio bene». I ricordi emergono come un fiume in piena. Che attraversa sette anni di amicizia e di collaborazione per aiutare gli anziani in difficoltà. Ora che Mamma Rosa non c’è più, Tiziana Maiolo, assessore comunale alle Attività produttive e prima ai Servizi sociali, torna con la memoria ai pomeriggi insieme, alle cene in Liguria, alle uscite pubbliche. Momenti vissuti dalla signora Berlusconi con lo stesso spirito semplice, appassionato, generoso e gioioso.
«Rosella non si sentiva mamma di un presidente, era una donna normale - dice commossa la Maiolo -. Eppure affrontava le uscite pubbliche sapendo che ognuna di esse giovava politicamente a suo figlio». Mamma Rosa era una donna semplice, viveva per la sua famiglia ma era attenta ai problemi degli altri. «Quando sono stata assessore ai Servizi sociali - continua la Maiolo - Rosella mi chiamava per chiedermi di aiutare gli anziani. Aveva il potere di convincermi immediatamente».
Ogni uscita pubblica era una festa. «La signora Berlusconi era amatissima - conferma l’assessore -. Ricordo le prime della Scala al teatro Dal Verme dove veniva installato il maxi schermo. Il suo ingresso era accolto con affetto». Ma la semplicità era anche nella vita privata. «Tante volte sono andata a trovarla e abbiamo preso il tè nella sua casa milanese. Un appartamento normale, borghese - spiega l’assessore -. Pieno di fiori, piante e fotografie dei suoi figli. Ricordo anche le cene in Liguria. Finivamo a cantare i brani che amava di più: Come pioveva e Son tornate a fiorire le rose». Tiziana Maiolo sorride mentre racconta le scaramucce fra Mamma Rosa, il suo autista e le guardie del corpo: «Lei voleva andare a fare la spesa al mercato, ma pretendeva di passeggiare da sola, senza la scorta. E allora la seguivano a distanza». E mentre racconta dei pranzi al ristorante. «Andava sempre a mangiare a La Torre del Mangia, in via Procaccini - dice -, era un posto che mi consigliava, perché, diceva, si mangia bene e si spende poco.

Non ha mai saputo che suo figlio Paolo aveva un accordo con i proprietari, e passava a pagare una parte del conto dopo». Amava anche parlare di politica: «Criticava chi passava da un partito all’altro ed era dotata di grande intuito».

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