Tutti in campo per chiedere la revisione della sentenza. Il caso di Davide Possanzini e Daniele Mannini, i due calciatori squalificati un anno dal Tas di Losanna per essersi presentati in ritardo ad un controllo antidoping il primo dicembre 2007, finisce di nuovo sotto i riflettori della Wada. Dopo unora di vertice al Coni, alla presenza del presidente Gianni Petrucci, la Figc ha preparato la lettera per chiedere allagenzia di farsi promotrice dellistanza di revisione della sentenza, giudicata «sproporzionata rispetto allinfrazione commessa». Un atto concreto quello della Figc, che dopo aver ottenuto il sostegno della Fifa di Josef Blatter, vuole che il caso si riapra: la causa sarà perorata sulla base di nuovi elementi (comprese testimonianze a motivare il ritardo dei due calciatori). La Figc punta a un nuovo arbitrato, per il quale serve però la disponibilità della Wada, e a restare così nellambito sportivo; ma ha studiato anche unaltra strada fuori dallordinamento sportivo, con il ricorso al tribunale federale di Ginevra.
«Nel rispetto della sentenza del Tas che giudichiamo però sproporzionata, ci muoviamo su due versanti: la Coni-Nado, la massima autorità nella lotta al doping a livello nazionale e in diretto contatto con la Wada; il secondo è lo stretto rapporto con la Fifa... - queste le parole del presidente Figc, Giancarlo Abete - e siamo fiduciosi che la vicenda abbia ladeguata attenzione. Del resto non si tratta di un caso di doping».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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