Pier Augusto Stagi
Nellera dellinformazione globale siamo ai «si dice». Sì, le voci di piazza diventano verità assolute che trovano il proprio riscontro sui siti di mezzo mondo e sulle onde di una radio: spagnola. Basta che qualcuno lanci nello stagno dellinformazione il sasso del sospetto e il gioco è fatto.
Voci, rumors, indiscrezioni sempre meno discrete, sempre più inquietanti. Un Tour che non è ancora partito e che a un giorno dal via non si sa come possa partire, con quali protagonisti e con quali ambizioni. Non si sa se potrà partire Jan Ullrich, se prenderà il via Ivan Basso, di sicuro ci sarà Alexadre Vinokourov e la sua Astana-Wurth, la squadra che non era gradita al Tour e che per questo ha deciso di ricorrere al Tas che ieri sera si è pronunciato: «Ok, può correre». Il Tour abbozza ma la giustizia è una cosa seria: un conto è il coinvolgimento di Manolo Saiz, team manager della Liberty che ora si chiama Astana, e un altro è il team e i corridori sui quali ci sono sospetti tutti ancora da dimostrare.
Vinokourov e la sua Astana ci saranno, nonostante lex team-manager Manolo Saiz sia una delle figure più coinvolte nellinchiesta spagnola (il nome di Basso fu fatto da lui in unintercettazione con Fuentes: quella roba la dai anche a Basso? Nessuna risposta..., ndr), che non cessa di far discutere e fa tremare il mondo del ciclismo tutto: anche quello italiano.
Le voci, i rumors si fanno insistenti: nella lista che è stata elabortata dallUnità Centrale Operativa della Guardia Civil, un documento di 500 pagine, figurerebbero nomi pesanti. Nella documentazione sequestrata nel corso della «Operacion Puerto» che nel maggio scorso ha portato alla scoperta di una centrale di doping ematico, secondo il quotidiano El Pais, dietro ai codici si celerebbe il nome di Jan Ullrich, il campione tedesco, vincitore di un Tour, di una Vuelta, di un oro olimpico sulle strade di Sydney, oltre ad un mondiale della crono.
Il documento è stato consegnato al ministro dello Sport spagnolo Jaime Lissavetzky che si incontrerà questa mattina con il collega francese Jean Francois Lamour e solo dopo lAso, lente che organizza il Tour prenderà una decisione in merito. Nel documento, secondo il quotidiano El Pais, ci sarebbe la conferma delle anticipazioni proposte dallo stesso giornale spagnolo domenica scorsa, e cioè il coinvolgimento di Jan Ullrich in un rapporto stretto con il dottor Eufemiano Fuentes.
È vero che ci sono altri corridori di nome Jan, fanno notare gli inquirenti, ma nessuno di loro è in alcun modo legato a Pevenage come, invece, lo è Ullrich. Fonti della Guardia Civil affermano che molti dei 58 ciclisti coinvolti sono stranieri e alcuni sono elementi di primissimo piano.
E se Ullirch ribadisce: «Parlerò con i miei avvocati della faccenda, ma solamente dopo il Tour de France. Da adesso penso esclusivamente alla corsa. Io sono tranquillo, se vogliono mi facciano pure il test del Dna, non ho nulla da temere», lo stesso fa Ivan Basso. «Io non ne so assolutamente nulla afferma litaliano . Posso solo ribadire ciò che dissi qualche settimana fa: non ho mai avuto a che fare con il dottor Fuentes. E poi non posso commentare delle voci».
Fin qui le voci delle agenzie, dei siti Internet, ma non solo. Cadena Ser, proprio come accadde durante lultimo Giro dItalia, è lunica fonte a fare il nome di Basso, mentre il sito di El Pais il nome del varesino non lo fa, ma conferma puntualmente tutti gli altri con la sola eccezione dello spagnolo Mancebo.
«Cè anche il nome di Ivan Basso nella lista dei 58 ciclisti clienti del dottor Fuentes, capo della centrale di doping ematico scoperta a maggio in Spagna». Così dà la notizia la radio spagnola. Ieri pomeriggio il reporter Josè Ramon de la Morena ha riferito che «...ci sono i nomi di Jan Ullrich, Ivan Basso, Joseba Beloki, Roberto Heras e Santiago Botero» tra quelli i cui codici sono stati decifrati dalla Guardia Civil.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.