Pierluigi Bonora
nostro inviato a Torino
«La famiglia è determinata a sostenere i piani di sviluppo della Fiat e, nei confronti della Juventus, c'è pieno appoggio alla ricostruzione. È stata una riunione all'insegna dell'unità d'intenti». È il commento di un componente della famiglia Agnelli al termine dellincontro di fine anno dellAccomandita che si è svolto ieri a Torino. Quattro ore di dibattito nellauditorium della Fondazione Giovanni Agnelli durante il quale sono intervenuti, quali ospiti-relatori e nellordine, il direttore della Stampa, Giulio Anselmi, lad della Fiat, Sergio Marchionne, il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli e Carlo SantAlbano, amministratore delegato Ifil. Al tavolo della presidenza gli accomandatari Gianluigi Gabetti, John Elkann (detentore con il fratello Lapo della quota più importante della cassaforte), Alessandro Nasi e Tiberto Ruy Brandolini dAdda.
Numerosi i rappresentati della nuova generazione dei vari rami della famiglia, tra cui Lapo Elkann, Eduardo Teodorani-Fabri, Andrea e Anna Agnelli. In tutto una quarantina di discendenti del fondatore della Fiat.
Rispetto agli anni passati, quando la crisi della Fiat sembrava senza via duscita, latmosfera in cui si è svolta la riunione era ovviamente più distesa. E i due lunghi applausi, il primo appena entrato in sala e il secondo al commiato, tributati a Marchionne rendono lidea di come laccomandita Giovanni Agnelli & C. Sapaz senta di aver visto giusto nel momento in cui è stato deciso di credere nella Fiat e puntare sullattuale management.
Dall'amministratore delegato del Lingotto, unico tra i presenti ad aver preferito a giacca e cravatta lormai famoso pullover, i soci dellaccomandita hanno ascoltato le linee guida che accompagneranno il gruppo industriale fino al 2010. «Certo è - ha detto Marchionne prima di lasciare la Fondazione - che occorre trovare rapidamente una soluzione per lo stabilimento di Termini Imerese allo scopo di togliere il differenziale di costi con gli altri impianti italiani. Lattuale attività proseguirà fino al 2009, ma dallesito della vicenda dipende l'allocazione delle piattaforme dei nostri prodotti». Sempre Marchionne ha ricordato che incontrerà i sindacati, una prima volta a metà dicembre, e una seconda a gennaio. Lo stesso top manager ha confermato la piena acquisizione del 30% di quota mercato dellAuto in Italia.
Intanto, tra dicembre e gennaio si dovrebbero conoscere più particolari sul futuro di Lapo Elkann, rapporti con Fiat compresi (il caso è sul tavolo di Marchionne).
Doppio applauso a Marchionne
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