Doppio colpo dell’Enel: vince a Civitavecchia e ora sbarca in Turchia

Paolo Giovanelli

da Milano

Una nuova alleanza in Turchia per pertecipare alla privatizzazione delle reti elettriche locali, un passo avanti in Slovacchia con il rinnovato accordo con il governo di Bratislava e infine un via libera del Consiglio di Stato che dovrebbe essere l’ok definitivo per la costruzione della centrale di Torrevaldaliga, vicino a Civitavecchia. Quella di ieri per l’Enel è stata una giornata in cui sono andati a posto una serie di tasselli importanti, mentre il Financial Times, forzando un po’ le cose, sosteneva che l’Enel si prepara al riportare il nucleare in Italia. A dire il vero l’Enel nel nucleare c’è già tornata acquistando Slovenske Elektrarne, in Slovacchia e con l’accordo con Edf che prevede la partecipazione alla costruzione delle centrali francesi di nuova generazione. Quanto al riportare il nucleare in Italia, si tratta di un discorso prematuro.
È invece maturato l’accordo con la turca Enka, la maggiore società turca di costruzioni, infrastrutture e impianti di produzione di energia elettrica: l’intesa prevede la presentazione di offerte vincolanti alle gare indette dal governo turco per la privatizzazione delle reti elettriche. Enka, controllata dalla famiglie Tara e Gulcelik, possiede tre centrali elettriche a gas per 3.850 megawatt di potenza e copre il 17% della domanda di energia turca. Nel 2004 ha fatturato 1,87 miliardi di dollari, saliti a poco più di tre miliardi nel 2005. Ha una buona capacità finanziaria, ma soprattutto ha buoni rapporti con il governo: un aspetto che può rivelarsi non secondario per l’aggiudicazione delle tre reti di distribuzione messe in vendita, che coprono le regioni di Istanbul e Ankara con oltre il 20% del mercato turco. Le offerte dovranno essere presentate entro il 19 gennaio.
Intanto l’ad dell’Enel, Fulvio Conti, in visita a Bratislava, ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con il governo slovacco in base al quale il premier Robert Fico non insisterà nella sua richiesta di ricevere i dividendi di Slovenske fino al 2010: tutti i guadagni verranno reinvestiti nelle nuove centrali con una spesa di 2,7 miliardi di dollari fino al 2010. Nel contempo l’Enel manterrà ferme nel 2007 le tariffe per i consumi domestici, venendo così incontro alle richieste del governo locale.
Da ultima, ma non è la meno importante, la questione della centrale a carbone di Civitavecchia: in Consiglio di Stato ha definito irricevibili ricorsi presentati dal Comune di Ladispoli e da alcuni cittadini di Civitavecchia che intendevano impugnare le sentenze del Tar che davano ragione all’Enel e stabilivano la correttezza della Valutazione di impatto ambientale effettuata e del decreto di ministero delle Attività produttive che autorizzavano la conversione della centrale dall’olio combustibile al carbone. Lo scorso anno le sentenze del Tar avevano respinto per due volte i ricorsi contro il passaggio all’uso del carbone.

Al momento è stata realizzata poco più della metà dei lavori previsti e sono già state assegnate commesse per 1,3 miliardi sul miliardo e mezzo necessario per il completamento della centrale: la centrale entrerà gradualmente in funzione nel 2008 e a pieno regime avrà una potenza installata di poco meno di 2mila Mw, contro i 2640 Mw del precedente impianto a olio combustibile. E anche le emissioni nell’atmosfera saranno inferiori.

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