Roma C’era una volta il Pd per il quale ogni occasione era buona per sobillare la rivolta sociale e agitare lo spettro della piazza. C’era una volta il Pd del tanto peggio tanto meglio. C’era, insomma, il Pd dell’epoca in cui a Palazzo Chigi sedeva Silvio Berlusconi. Oggi che il Cav si è fatto da parte, e che il presidente del consiglio è Mario Monti, per Bersani e soci la piazza deve darsi una calmata. A qualsiasi costo.
Insomma, la piazza è buona e molto democratica quando serve. Ed è brutta, sporca, cattiva e pure un po’ mafiosa quando intralcia la strada. Quindi, si faccia pulizia. È questo il contributo più rilevante del primo partito della sinistra al dibattito sulle proteste che incendiano l’Italia. «Il governo intervenga al più presto per ripristinare la legalità nelle strade italiane rimuovendo i blocchi che si stanno formando», è l’accorato appello che arriva da Silvia Velo, deputata e vicepresidente della commissione Trasporti, che pure concede: «Comprendiamo l’esasperazione degli autotrasportatori che da molto tempo stanno vivendo una situazione insostenibile per le loro imprese». Ma tranquilli, il governo sta lavorando per noi e quindi «auspichiamo che prevalga il senso di responsabilità». Anche con le maniere forti: «Il ministro dell’Interno si attivi per rimuovere i blocchi stradali illegali e garantisca alle imprese il regolare svolgimento della loro attività».
Di «inammissibili forme di violenza, abuso e illegalità» parla anche il responsabile Trasporti Pd, Matteo Mauri, che non perde l’occasione per tirare fuori il vecchio amuleto scacciaguai, il santino di Berlusconi: «Il settore dell’autotrasporto - accusa Mauri - sta vivendo una fase di grave difficoltà, che il governo Monti ha ereditato dall’immobilismo asfittico del precedente governo Berlusconi. In nessun caso, tuttavia, sono ammissibili forme di violenza, di abuso, di illegalità. Non sono tollerabili abusi, il governo intervenga a garantire legalità e rispetto delle regole. Non è certo con la prevaricazione e la violenza che si migliorano le condizioni di lavoro degli autotrasportatori e il servizio ai cittadini, questo deve essere chiaro per tutti».
Ed Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del partito, chiede «al ministro Cancellieri di intervenire subito per ripristinare il diritto di tutti i cittadini alla libera circolazione delle merci e delle persone».
Nessuna novità, del resto. Già nei giorni scorsi esponenti del Pd avevano agitato il forcone contro i forconisti siciliani: «Questa situazione di lotta e di illegalità non è tollerabile», aveva detto Enzo Bianco. «Nessuna forma di lotta può mettere in ginocchio una regione già duramente colpita dalla crisi. Blocchi e intimidazioni non sono più tollerabili», avevano lacrimato in coro i segretari nazionale e siciliano del pd Pier Luigi Bersani e Giuseppe Lupo.
«Dentro il movimento dei forconi c’è criminalità e deriva becera e violenta», aveva sentenziato Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd a Palazzo Madama.
E pensare che, appena pochi giorni fa, il segretario dei Comunisti-Sinistra Popolare Marco Rizzo aveva criticato da sinistra il Pd per essersi sottratto al compito storico di mettersi alla testa della rivolta siciliana. Ma questo è il Pd: o di lotta o di governo. E ora tocca al governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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