Dori Ghezzi: «Si sarebbe ricordato così»

Dori Ghezzi: «Si sarebbe ricordato così»

Fabrizio De André «sarebbe stupito per quello che sta accadendo», nel decennale della sua morte, avvenuta l’11 gennaio 1999: un crescendo di mostre, tributi, concerti, speciali tv. Lo dice la moglie Dori Ghezzi, a sua volta stupita. «Fabrizio - spiega - pensava sempre di poter fare meglio. Non credeva di essere un poeta e non gliene importava». E della situazione attuale, lui che aveva uno spirito combattente, «non so se avrebbe preso le cose di petto. Avrebbe cercato - racconta Dori Ghezzi - di ricondurre i nostri pensieri verso i sentimenti che si sono un po’ persi. I valori sono andati perduti ed è la causa di questo disastro. Non mi avrebbe sorpreso un suo disco di canzoni d’amore. Fabrizio era talmente imprevedibile, chi lo sa?». La grande mostra dedicata a Faber, a Palazzo Ducale di Genova, a cura di Vittorio Bo, Guido Harari, Vincenzo Mollica e Pepi Morgia, inaugurata in questi giorni, è uno dei principali eventi dedicati a De André. Fa entrare nel suo mondo in modo particolare, anche grazie all’uso delle tecnologie. Ci sono le lettere ai genitori, i vestiti e gli oggetti usati da De André nei suoi concerti, i dischi, molti filmati e interviste presi dalle teche Rai.
«Se l’avesse fatta Fabrizio - spiega la moglie - l’avrebbe realizzata così per un altro artista. Diceva sempre che il suo desiderio era di fare qualcosa che facesse ballare la gente e alla mostra ho visto giovani che ballavano nella sala dei tarocchi. Non è un’esposizione nostalgica, né museale, era questo il taglio che volevamo dare e siamo riusciti con la tecnologia a non perdere la classe, la poesia e l’umanità. La gente si può cercare il suo Fabrizio». Si moltiplicano le manifestazioni, i tributi e i programmi tv dedicati a Faber al punto da non poter aver un quadro chiaro di cosa succederà per lui nel 2009. «È impossibile tenere il conto delle iniziative - dice Dori Ghezzi - ed è sbagliato fare confronti. Trovo significative tutte le manifestazioni, dalle più semplici alle più grandi. Le rispetto tutte». Wim Wenders sta pensando di organizzare a New York un concerto con grandi artisti affidando la produzione artistica a Hal Willner. «È un’intenzione, un sogno. Non so quando sarà e dove, se a Central Park d’estate - sottolinea Dori Ghezzi - o in un altro posto. C’è anche l’idea di fare un film. Certo è che Wenders ha dimostrato il suo amore per Fabrizio e questo è già una cosa grande».
Domenica uno speciale Tg1 di Vincenzo Mollica ha ripercorso la vita e la musica di De André attraverso i ricordi e le riflessioni di artisti come Franco Battiato, Adriano Celentano, Pino Daniele, Fiorella Mannoia, Lucio Dalla, Vasco Rossi, Ligabue, Gabriele Salvatores, Carla Bruni e Fernanda Pivano. Il 9 gennaio su Raidue per Palcoscenico di Giovanna Milella sarà riproposto il concerto al Teatro Brancaccio di Roma che «è - spiega la moglie - il Concerto di Fabrizio». Continua Dori: «Questi dieci anni sono stati talmente intensi che non sembra siano passati.

Sarebbe stato spaventoso se fossi rimasta a casa a rimpiangere. Una reazione di questa portata al decennale non me la aspettavo anche perché in Italia non siamo abituati a queste cose e vorrei accadesse anche per altre belle teste che abbiamo».

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