Doris: «Mediolanum, bene il 2009. Dallo scudo 709 milioni»

La crisi è ormai alle spalle per Mediolanum che ha «ricavato» 709 milioni dallo scudo fiscale e stima di aver chiuso il 2009 con masse gestite in crescita del 35% a 40 miliardi di euro. A dirlo è l’amministratore delegato Ennio Doris a conferma dello stato di salute del gruppo che in questo primo scorcio del 2010 «sta andando ancora molto bene» sul fronte della raccolta. Positiva la reazione di Piazza Affari, dove il titolo Mediolanum è stato in rialzo per gran parte delle seduta, anche se nel finale ha ceduto alla generalizzata debolezza dei listini. A spingere i conti ha contribuito lo scudo fiscale che ha portato nelle casse del gruppo complessivamente «709 milioni», contro i 200 milioni ottenuti da Mediolanum nelle due edizioni precedenti.
«Non abbiamo ancora i dati definitivi, ma sono fiducioso in un ottimo risultato per la chiusura dell’anno», ha detto Doris precisando che il secondo e il terzo trimestre risulteranno i migliori dell’esercizio grazie alle commissioni di performance, ma che il quarto trimestre ha visto buone componenti ricorrenti. Il banchiere ha quindi aggiunto che la raccolta netta di Mediolanum nel 2009 è stata di 5,8 miliardi, in crescita del 122% rispetto all’anno precedente «che pure era stato forte». Le stime degli attivi in gestione a fine dicembre indicano che «sfioriamo i 40 miliardi con una crescita del 35% e in termini assoluti di 10 miliardi».
Lo scudo ha dato una mano anche a Banca Esperia.

Grazie alle operazioni per il rimpatrio dei capitali, la joint venture tra Mediobanca e Mediolanum dedicata al private banking, «ha raccolto circa 1,5 miliardi». Per Esperia non c’è comunque «nessuna ipotesi di quotazione».

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