Dorotheum: Luca Giordano contro la crisi

La ripresa della stagione ha avuto per teatro, in settembre, il Grand Palais di Parigi, dove la 24ª edizione della «Biennale des Antiquaires» ha confermato una tendenza in atto: la crisi finanziaria che ha investito l’economia mondiale ha rallentato il mercato di media qualità, mentre ha dato nuovo slancio alle opere di altissimo livello. Nei momenti di crisi riemerge con forza il concetto dell’arte come «bene rifugio». L’attenzione ora è puntata su Vienna, dove al Dorotheum il 14 ottobre è in calendario un’asta di antichi maestri, con un’eccellente presenza italiana. Il pezzo più atteso è una scena mitologica di Luca Giordano (1634-1705), composizione di forte intensità espressiva, originale nella scenografia e molto curata nella pittura. La fecondità creativa e la rapidità della pennellata trovarono sintesi nell’appellativo di «Giordano-fa-presto» con cui Luca era noto; non è raro dunque imbattersi in una sua tela sul mercato, ma in questo caso è rara la qualità della finitura: 120-160mila euro la stima.

Nella stessa tornata, una rara Madonna con bambino di Jacopo del Sellaio (1442-1493), valutata 100-140mila euro, e una coppia di vedute di Venezia, di Bernardo Canal (1674-1744): padre di Antonio, il Canaletto, e nonno di Bernardo Bellotto. Le due opere, rare e di qualità, dimostrano visibilissima la liaison con il più celebre figlio: la stima per la coppia è di 280-320mila euro.

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