Dossier Milan e Figc La «strana coppia» per convincere l’Uefa

È vero, fa un certo effetto vedere il Milan di Silvio Berlusconi e la federcalcio di Guido Rossi, procedere a braccetto, uno al fianco dell’altro, per ottenere dall’Uefa il riconoscimento solenne di un diritto. Che stavolta vale l’iscrizione, senza se e senza ma, al turno preliminare di Champions league. Fa un certo effetto e il merito è da attribuire al calcio e all’intreccio di interessi che mettono la sordina ai rancori, ai dissapori personali. Ieri Milan e federcalcio hanno lavorato gomito a gomito. Insieme, per le rispettive competenze, hanno preparato e spedito un voluminoso dossier indirizzato all’Emergency Panel dell’Uefa, cui spetta l’onere della ratifica dell’iscrizione del Milan al torneo continentale, fin qui ottenuta con un asterisco. Dodici le pagine preparate a Milano dall’avvocato Leandro Cantamessa, l’esperto di diritto sportivo, schierato dal club di via Turati nello scandalo «Moggiopoli», otto quelle confezionate a Roma dal professor Andrea Zoppini: le prime sono state firmate dal presidente Silvio Berlusconi, le seconde dal professor Guido Rossi e dal suo vice, l’avvocato Paolo Nicoletti. Non solo. Ma per segnalare gli autentici sentimenti, dagli uffici romani di via Gregorio Allegri, è partito un fax diretto allo studio dell’avvocato Cantamessa con la copia del documento. La federcalcio ha giocato a carte scoperte, nessun trucco, nessun inganno.
«Le buone ragioni del Milan sono le ragioni stesse del calcio italiano che vogliamo tutelare con grande determinazione» è l’espressione utilizzata dai collaboratori del professor Rossi per marcare l’assoluta identità di posizioni. «Non ci sono a livello regolamentare vuoti che possano negare l’iscrizione» è il parere di Umberto Gandini, direttore organizzativo del Milan, il ministro degli esteri della società rossonera e che dalle prossime settimane avrà anche il compito di dirigente addetto agli arbitri. Il diritto è dalla parte del Milan, allora poiché la classifica preparata dalla federcalcio è il risultato di due gradi di giudizio della giustizia sportiva.
Quelli dell’Uefa hanno promesso di fare in fretta. Oggi studieranno i due documenti, domani, il 2 agosto, entro le ore 12 dovranno firmare la conclusione.

Non hanno molto margine per adottare un provvedimento ostile al Milan per due motivi di fondo: 1) l’eventuale appello, da celebrare dinanzi al Tas, il tribunale arbitrale dello sport, a Losanna, data prevista il 7 agosto, darebbe di sicuro ragione al Milan in assenza di uno specifico riferimento sul tema; 2) l’eventuale posto del Milan non verrebbe assegnato ai francesi del Lens ma, eventualmente, al rivale che è stato sorteggiato (Stella Rossa di Belgrado o gli irlandesi) per il turno preliminare del 9 e 23 agosto. In attesa del via libera dell’Uefa, il Milan ieri ha aggiornato il suo calendario di amichevoli e fissato per il 12 e 13 agosto la partecipazione al trofeo Teresa Herrera di La Coruña.

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