«Dossier», voce degli imprenditori della Sicilia

Una Sicilia protagonista del rilancio italiano, che nella più difficile delle stagioni economiche, tira fuori i muscoli mostrando la forza di reazione delle sue imprese. È ciò che emerge nel nuovo Dossier, in edicola nei prossimi giorni con il Giornale. Aziende autenticamente made in Sicily, che nonostante la congiuntura crescono e si confermano veri avamposti delle ambizioni mediterranee dell'economia nazionale. «Dossier è un agorà esclusivo in cui gli imprenditori vengono finalmente ritenuti protagonisti, non semplici comparse - spiega l'editrice Maria Elena Golfarelli -. Non soltanto la voce degli industriali siciliani, ma un'occasione di confronto e analisi sui nostri mercati e sui capitani d'impresa più brillanti». Un rilancio, quello auspicato dal periodico diretto da Raffaele Costa, che deve necessariamente andare a braccetto con una nuova alba per la politica italiana. In copertina, Angelino Alfano, primo segretario del Popolo della Libertà, da molti ritenuto il simbolo di un nuovo modo di fare e concepire la politica.
«Gli eletti devono stare sul territorio e ascoltare la gente - invoca Alfano -. Se esprimeremo eletti legati al territorio ci saranno persone capaci di interpretare i problemi delle persone». Dei valori dell'Unità d'Italia, parla invece il presidente del Senato, Renato Schifani, un altro siciliano doc. «Ricordare la nostra storia significa guardare oltre il presente e rafforzare il giusto protagonismo dei giovani, valorizzandoli. Servono coraggio e generosità affinché questi ultimi si sentano riconosciuti come fattore di rilancio e sviluppo per l'intera comunità - spiega Schifani, che non manca di dire la sua anche sul tema federale -. Il federalismo metterà alla prova anche la Sicilia, anzi la sua classe dirigente. E i siciliani dovranno essere esigenti, dovranno pretendere che a occuparsi delle sorti dell'Isola siano proprio i migliori. Ecco la vera scommessa dei siciliani. Questa regione è chiamata a unire e non dividere, a superare contese e scorciatoie per un progetto duraturo di vero sviluppo e benessere per le generazioni di domani». Su Dossier, anche i vertici delle associazioni confindustriali. Aldo Garozzo, numero uno degli industriali di Siracusa, la cui storia è presa come esempio di sviluppo etico d'impresa, sottolinea in particolare la necessità di rinsaldare il rapporto tra aziende e istituzioni.
«È fuor di dubbio che il mondo istituzionale debba essere vicino a quello imprenditoriale per creare iniziative e crescere. Senza questa vicinanza difficilmente la nostra realtà si può sviluppare - dichiara Garozzo -.

Molti progetti, purtroppo, stentano a decollare proprio perché non sempre le risposte che il mondo dell'impresa si aspetta sono in linea con quanto pianificato, sia per quanto riguarda i tempi, sia per quanto riguarda la certezza del diritto nelle autorizzazioni. Un miglioramento su questo fronte potrebbe sbloccare molti investimenti di cui il sistema produttivo e l'intera economia della provincia di Siracusa, ma non solo, hanno proprio bisogno».

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