Da lui, presidente della Treccani e da sempre in odor di intellettualismo, ci si sarebbe aspettati una risposta più originale, e invece Giuliano Amato, laltro ieri sera da Lilli Gruber a Otto e mezzo, se ne è uscito con una banalità: «Scusi, non ho capito la domanda».
Certo, la domanda della Gruber - «È disposto a ridursi la pensione doro?» - era forse un po troppo grossa per il Dottor Sottile, ma di questi tempi (di «sacrifici per tutti» come si sente un giorno sì e uno sì, e di puntigliosi elenchi dei benefici della casta) ha un suo peso civile. Un peso che ammonta, nel caso di Amato, a 9mila euro di vitalizio parlamentare più 22mila euro lordi come pensione Inpdap da ex professore universitario (totale 31mila euro). Al mese, sintende.
Certo, alla fine lex presidente del Consiglio ha avuto quello che in psicanalisi viene chiamato un insight, un improvviso moto di autoconsapevolezza: «È vero che ho la pensione alta. Ma viene dal fatto che ho passato gli ultimi anni della mia carriera allAntitrust, i cui componenti avevano il trattamento della Corte Costituzionale». Quando si dice che la scusa è peggiore delloffesa...
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