Dov'è Osama? E' un cartone animato che balla il rap

Ad aprile esce al cinema il nuovo film del regista Morgan Spurlock. La pellicola, presentata al Sundance Film Festival, racconta la povertà e la repressione che hanno alimentato la militanza nell'islam radicale

Dov'è Osama? E' un cartone animato che balla il rap

Park City - Dopo averlo visto molte volte in filmati sgranati, adesso il pubblico americano ha la possibilità di conoscere Osama bin Laden in una versione un po’ meno spaventosa: come cartone animato che balla musica rap e cattivo di un videogioco. E’ così che Morgan Spurlock, regista del documentario del 2004 "Super Size Me", dipinge il leader di al Qaeda prima di intraprendere una missione per trovare il nemico numero uno degli Usa. Il film "Where in the World Is Osama bin Laden?" uscirà nei cinema ad aprile.

La trama del film La pellicola, che ha debuttato questa settimana al Sundance Film Festival, racconta dell'affannata ricerca di Osama bin Laden tra le desolate terre del vicino Oriente. Il regista non riesce a trovarlo. Quello che invece scopre durante il suo "tour" mediorientale sono la povertà e la repressione che hanno alimentato la militanza nell’islam radicale. "Mentre sempre più gente racconta delle cause che hanno creato bin Laden e gli estremisti nel mondo, diventa chiaro che lui non è importante", ha detto Spurlock alla Reuters. Quello che conta per il regista è la fine dei problemi che hanno fatto sì che bin Laden abbia guadagnato la leadership di al Qaeda.

Mille ore di girato Il regista aveva ottenuto il permesso dalla moglie incinta di viaggiare ovunque tranne che in Iraq. E’ andato in Egitto, in Marocco, nei territori palestinesi e in Israele, in Arabia Saudita, ha accompagnato le forze americane che combattono i talebani in Afghanistan e ha parlato con gli abitanti che vogliono solo la fine della guerra, e alla fine è andato in Pakistan, dove è stato fermato dalla crescente violenza. E’ tornato a casa in tempo per la nascita del figlio con mille ore di riprese.

Spurlock ha spiegato che spera che il pubblico capisca che le persone del Medio Oriente e i musulmani condividono molti valori degli occidentali e desiderano solo la democrazia e una vita migliore per i loro figli. Il regista spera che nessuno pensi che non stia prendendo sul serio la faccenda per l’uso dei videogame, per bin Laden che balla e per lo stile delle interviste.

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