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«Dove sono i moderati?»

Marsilio: «Veltroni prigioniero dei partiti»

Fin dal suo primo giorno, la nuova giunta attira le critiche dell’opposizione. «Non è bastato a Veltroni stravincere con il 61 per cento dei voti - dice Marco Marsilio, consigliere di An - per poter varare una giunta in autonomia dai partiti. Ha dovuto pregare in ginocchio la Margherita per lasciare la Garavaglia al suo posto offrendogli in cambio la testa di tutti gli assessori uscenti (Minelli escluso), unica significativa eccezione rispetto alla giunta fotocopia che è stata presentata». «Per il resto - continua Marsilio - solo piccole correzioni che prendono atto della gestione fallimentare delle Politiche per l’Infanzia, finalmente affidate ad una persona che ha una sperimentata competenza nel campo e della Sicurezza con l’estromissione della Ferraro anche se per quest’ultima rimane il timore che il sindaco possa conferirle una delega ad hoc. A fare le spese della furia onnivora dei partiti sono consiglieri di lunga esperienza come Di Francia e Panecaldo, che avevano puntato ad un assessorato senza avere alle spalle un partito forte e prepotente capace di alzare la voce con il sindaco. Ma soprattutto ricevono quello che si meritano i Moderati per Veltroni: nonostante abbiano preso le stesse percentuali di Verdi, Rifondazione e Lista Civica, nessuno di loro siederà in giunta. Un’esclusione evidente e innegabile, frutto di veti di Rifondazione Comunista e della sinistra non solo radicale: possiamo ben dire che i Moderati per Veltroni se lo sono meritato perché si sono illusi di poter avere spazio in una giunta di sinistra sostenendo il sindaco, mentre il comportamento di Veltroni dimostra quello che sapevamo, che con la sinistra non c’è spazio per i Moderati». Delusione viene espressa dal neoeletto in Campidoglio nella lista dei Moderati per Veltroni Gianfranco Zambelli. «Noi non abbiamo minigonne, tacchi e capelli lunghi - osserva - Veltroni voleva per forza una donna, e in questo momento noi, una donna di prima fila non ce l’avevamo. Ci aspettavamo di non essere quindi nella giunta. È legittimo che si trovi una compensazione per i Moderati per Veltroni. Noi non la chiediamo, ma se ce la offre Veltroni la accettiamo. La presidenza del Consiglio comunale? La accetteremmo». «Dare un ruolo di rilevo a noi - spiega poi Zambelli - significa per Veltroni ricompensare se stesso, in quanto la lista porta il suo nome». E alla domanda se i Moderati entreranno nel gruppo consiliare dell’Ulivo, Zambelli è categorico: «No, non ne abbiamo l’intenzione».

Ma le cose cambiano quando si parla di Partito democratico: «Saremmo disposti a entrare e ci stiamo lavorando, in un partito nuovo dove c’è voglia di centro sia che si chiami partito democratico che partito dei moderati».

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