La Fortezza asburgica di Bolzano è stata conquistata.
Non travisate: nessun militare è andato a impossessarsi di quella che fu una roccaforte imprendibile negli anni, sono stati semplicemente - anche se di semplice nellimpresa non cè stato proprio nulla, anzi - dei bikers. Per lesattezza, downhillers e trialbikers che, per che non lo sapesse, sono quei matti che si buttano giù da qualsiasi cosa trovino sul loro cammino: sia una discesa mozzafiato tra boschi e rupi sia una scalinata infernale come quella di Bolzano.
Per l appunto, a Bolzano si è svolto ieri il Red Bull Conquering Fortezza, un evento che sposa appieno la filosofia della azienda di bevande tonificanti che predilige le manifestazioni nelle quali ladrenalina scorre forte nelle vene. A metà tra spettacolo e gesto atletico, l evento ha visto impegnate otto coppie, sette straniere e una italiana, composte da uno specialista di downhill e da un trialbiker. Per la cronaca, i due azzurri erano Walter Belli e Alan Beggin , specialisti tra i migliori al mondo.
La sfida All ultimo respiro lungo un percorso che si snodava lungo i tre piani della fortificazione, dal forte alto al forte medio, infine al basso, collegati tra loro da un tunnel con una scala di 450 gradini. I quattro «duelli» sono stati ad eliminazione diretta, seguiti dalla finale che - e non poteva che essere così - ha toccato i due luoghi più spettacolari della fortezza: il tunnell e il punto più alto della fortezza. Il Red Bull Conquireing si era aperto con le esibizioni della pattuglia acrobatica civile italiana che, a bordo dei Su 29 e dei Su 31, hanno conquistato i cuori e gli occhi degli appassionati.
La Fortezza Una scelta oculata, quella della Fortezza, costruita tra il 1833 e il 1839 da Francesco Primo. Un capolavoro di arte militare in pietra granitica che si sposa alla perfezione con questo tipo di discipline sportive. Perfetta per una azienda come la Red Bull. Mura a strapiombo sull acqua, un intreccio di tunnel scoscesi e oscuri, scale stratte e ripide. In tal modo i downhillers si sono sfidati in duelli testa a testa su due percorsi tracciati nei meandri della Fortezza, mentre ai trialbikers è spettata il compito di scalare le mura del forte su percorsi diversi.
Lazienda La Red Bull non ha bisogno di presentazioni. La casa madre è in Austria, ha la sede italiana a Carate Brianza, agisce con intelligenza e razionalità nel nostro Paese da anni. È la bevanda energetica più famosa al mondo, ha una propria filosofia operativa che consiste nell appoggiare e sostenere sport di nicchia, forse lontani dal grande pubblico, ma autentici e credibili per lo sforzo, la bellezza, la fantasia da mettere in campo, ingredienti necessari nella via al successo. Come è il Conquering. Lo scorso anno ha acquisito la Jaguar - parliamo di F1 - e quest anno la Minardi. La prima sta gareggiando con i colori sociali, la seconda sarà operativa la prossima stagione ed avrà la caratteristica di essere la base di lancio per i «rookie», gli esordienti, i giovani alla ricerca della vittoria. Insomma, se pensiamo alla «costruzione» di un evento come il Red Bull Conquering, troviamo in ogni dettaglio una piccola parte della filosofia di crescita dellazienda austriaca.
La leggenda La Fortezza è da sempre oggetto di leggende frutto di fantasia popolare, inaccessibile da chiunque fino alla metà degli Novanta. Si articola in due corpi separati: il forte principale a fondovalle (Basso e Medio) e quello superiore (Alto o Cittadella), posto a 70 metri su un dosso della montagna, collegato al forte principale da una scalinata di 452 gradini. Dispone di una serie di casermette, un tempo presidiate da 1200 militari, che disponevano di 130 bocche di fuoco. Nel 1918 fu occupata dalle truppe italiane che la adibirono a magazzino. In seguito, dopo l 8 settembre 1943, le autorità naziste disposero laccantonamento nel Forte di qualcosa come 25 tonnellate doro. Con la pace, anche per la Fortezza arrivò la tranquillità, una sorte di pensionamento e fu trasformata in deposito militare.
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