Drag, spogliarelli e politica Sfila l’orgoglio omosessuale

«Nato maschio, ora...Divina!». Il cartello viola con scritte verdi esibito con fierezza è fatto per calamitare l’attenzione. Come i fisici perfetti, dai muscoli guizzanti, dei finti marinai alati, tatuati e seminudi, che si dimenano ammiccanti - a bordo di un autoarticolato bianco e scoperto, allestito in puro stile navy - come fossero appena usciti da una scena del film Querelle di Fassbinder. È iniziata così, alle 16.45 di ieri, tra corso Venezia e via Palestro, l’esplosione di palloncini colorati, piogge di cuori bianchi di carta e coriandoli dorati lanciati sulla gente dai carri festosi e accompagnati da drag queen avvolte in abiti sontuosi, la sfilata degli oltre 6mila partecipanti al primo «Cristopher street day» di Milano. Così, infatti, è stato ribattezzato il «Gay Pride» in ricordo della rivolta dei gay di Christopher Street, nel Greenwich Village di New York, nel 1969, contro i soprusi della polizia. Che ieri, invece, è stata pubblicamente ringraziata al microfono dai rappresentanti del Centro d’iniziativa gay (Cig) del comitato provinciale milanese dell’Arcigay. Dall’alto del camion arcobaleno che li portava in giro per le vie della città - affiancato dal loro presidente onorario, l’onorevole dei Ds Franco Grillini e dall’esuberante scrittore Aldo Busi - i manifestanti hanno applaudito le forze dell’ordine per «aver permesso che la sfilata si svolgesse in maniera sicura».
Per il resto davvero tanta l’allegria dei gay e delle lesbiche giunti in trasferta a Milano da tutta Italia (c’erano i carri delle associazioni di Mantova, di Napoli, di Roma) e mescolatasi alle canzoni più care al loro mondo: quelle di Giuni Russo, Raffaella Carrà, Annie Lennox, Viola Valentino, Heather Parisi, Pupo, Gerry Hallywell, Madonna e, naturalmente, dell’indimenticabile Freddy Mercury. Tra i «ballerini» di strada, molti transessuali fieri di esibire la bandiera brasiliana, dieci steward della compagnia «Easy Jet» che, capitanati dalla drag-queen Madame, distribuivano volantini per la «Notte bianca gay»: con un biglietto unico di 25 euro, ieri sera e stanotte si possono infatti frequentare tutti i locali del circuito gay.
Tanti, però, anche gli slogan urlati contro «la Destra omofoba e retrograda» e innumerevoli le velenose frecciate lanciate contro il sindaco Letizia Moratti che, mentre il corteo si approssimava a piazza Scala, è stata invitata più volte «a comportarsi da sindaco europeo». È stato lì che, con un chiaro intento provocatorio giocato sul fin troppo chiaro doppio senso, Carmela Rozza (Ulivo), unica esponente dell’opposizione in consiglio comunale, e Grillini hanno deposto di fronte al portone principale di Palazzo Marino, un cesto di finocchi destinato al sindaco.

Tra i politici presenti, in corteo, c’erano anche Pierfrancesco Maiorino, segretario cittadino dei Ds, il capogruppo dei Verdi in Regione Carlo Monguzzi e il senatore della Rosa nel Pugno Roberto Biscardini.
La manifestazione si è conclusa poco dopo le 19, in piazza Castello. Non prima, però, che dal palco improvvisato, gli organizzatori sottolineassero ancora una volta «l’assenza della politica locale».

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