da Milano
Le banche finiscono ancora una volta nel mirino dellAntitrust. LAutorità presieduta da Antonio Catricalà ha aperto infatti unistruttoria nei confronti dellAbi e del consorzio Patti Chiari per verificare se gli accordi interbancari che regolano alcuni servizi di pagamento, in particolare gli assegni, non siano in realtà unintesa per evitare la concorrenza.
Gli accordi in questione erano stati autorizzati dalla Banca dItalia nel 2003, in deroga alla normativa sulla concorrenza, fino al 31 gennaio 2008. Sotto osservazione sono prima di tutto le commissioni interbancarie per lincasso di assegni e Mav, in vigore dal primo febbraio, che sono diverse a seconda delloperazione: 0,06 euro per gli assegni bancari e 0,02 per i circolari «troncati», il cui pagamento cioè è svolto elettronicamente; 0,97 euro per gli assegni «troncati» impagati e 3,62 per gli impagati restituiti «in stanza di compensazione», cioè ritirati materialmente dalla banca; infine, per i Mav - ossia le comunicazioni di pagamento - la commissione interbancaria è di 0,61 euro.
Laltra questione allesame dellAntitrust è il protocollo del consorzio Patti Chiari, che stabilisce in 7 giorni lavorativi il termine massimo entro cui le banche aderenti devono garantire la disponibilità alla clientela delle somme versate con assegni, mentre quando il rapporto è tra le banche i giorni si riducono a tre. Secondo lAutorità, sia le commissioni che la tempistica per mettere a disposizione le somme, essendo fissate «in modo coordinato», limitano «gli spazi di autonomia decisionale delle banche nelle politiche commerciali alla clientela» frenando quindi la concorrenza nel settore, il che «può condurre a condizioni economiche più onerose per i consumatori», anche perchè questi oneri interbancari inevitabilmente incidono sul costo dei servizi ai clienti finali.
Dal canto suo, lAbi garantisce «la massima disponibilità a fornire tutte le informazioni e la collaborazione utile allAutorità garante per la concorrenza ed il mercato», e si dice «fiduciosa che il procedimento possa arrivare in tempi rapidi a una conclusione positiva, previa verifica della correttezza dei comportamenti tenuti dalle banche».
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