Gian Maria De Francesco
da Roma
«La nomina di Mario Draghi può e deve chiudere una fase difficile per la credibilità delle nostre istituzioni finanziarie a livello internazionale». È quanto ha sottolineato il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, principale assertore della necessità di chiudere presto la nomina del nuovo vertice di Bankitalia. Nella sua nota di commento non traspare soddisfazione ma, come ha sottolineato lo stesso segretario dellUdc, Lorenzo Cesa, lindicazione del governo per Palazzo Koch risponde alle «sollecitazioni» di Viale dellAstronomia.
«Il nuovo governatore - ha aggiunto Montezemolo - possiede due qualità fondamentali per lincarico al quale è stato chiamato: sicura esperienza e grande indipendenza». Draghi, ha proseguito, «fa certamente parte di quelle persone competenti e per bene, responsabili e pronte a rispondere di ciò che fanno e di come lo fanno». Unattestazione di stima e di massima fiducia che certamente nasce dalla conoscenza personale del nuovo governatore del quale è stato compagno di liceo insieme al presidente di Bnl, Luigi Abete, allIstituto Massimo di Roma, retto dai Padri Gesuiti. Un ultimo accenno viene rivolto al governo che ha compiuto «una scelta di alto profilo, tempestiva come la situazione richiedeva nellinteresse del Paese».
Addirittura entusiasta lAbi, lassociazione dei banchieri italiani, che, tagliati i ponti con lex vicepresidente Gianpiero Fiorani, ha accolto la scelta di Draghi «con la massima soddisfazione» perché il nuovo numero uno di Bankitalia «saprà corrispondere alla tradizione di eccellenza dellistituzione».
«Una scelta felicissima», hanno sottolineato Giovanni Bazoli e Corrado Passera, rispettivamente presidente e ad di Banca Intesa (primo azionista di Via Nazionale; ndr). «Sotto la sua guida - precisano - la Banca dItalia rivestirà appieno il suo preminente ruolo istituzionale, con lautorevolezza, lindipendenza e la professionalità di sempre». Il ricco curriculum dellex vicepresident di Goldman Sachs, ha fatto eco Carlo Sangalli presidente a interim della Confcommercio del dopo-Billé, «è la migliore credenziale per un rapido processo di rafforzamento della fiducia nei confronti del sistema Paese».
DallEurotower di Francoforte il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha inviato un «caloroso benvenuto» a Mario Draghi che «assicurerà un contributo sostanziale al consiglio direttivo e al consiglio generale della Banca centrale europea». Tra le righe si potrebbe leggere un certo sollievo per non dover investigare oltre sulleticità dei regali natalizi ricevuti dallex governatore Fazio.
Se il mondo imprenditoriale ed economico esulta, che dire della stampa estera che ha profuso fiumi dinchiostro contro il ruolo egemonico di Fazio? Per il Financial Times Draghi punterà a «ristabilire la reputazione della Banca dItalia dopo le controversie sulle Opa ostili lanciate dagli istituti stranieri». Sulla stessa lunghezza donda il Wall Street Journal secondo il quale il primo compito del nuovo governatore «sarà quello di ripulire il disordine lasciato da Fazio». Insomma, sia la City londinese che la piazza borsistica newyorkese si sentono più tranquille.
Una circostanza testimoniata anche dallimprenditore franco-tunisino e consigliere di Mediobanca, Tarak Ben Ammar. «È unottima notizia per lItalia - ha commentato - che così ritroverà il suo prestigio internazionale». È proprio cominciata unaltra epoca.
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