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Dramma a Bolzano, madre si uccide con la figlia

Dopo il ritrovamento della piccola Martina, 5 mesi, in una vasca per l'irrigazione dei campi sul lago di Caldaro, scoperto il corpo della donna, Evi Drescher, 42 anni: era in un canale poco distante. Soffriva di una depressione post-parto (era in cura da un medico). Il marito incredulo e sotto choc

Dramma a Bolzano, madre si uccide con la figlia

Bolzano - Non è scappata. Si è buttata con la sua Martina in braccio. La madre, Evi Drescher, 44 anni, è stata ritrovata priva di vita in un canale vicino alla cisterna per l'irrigazione di un campo dove ieri è stato scoperto il cadavere della piccola di 5 mesi. L'ipotesi più probabile che la donna si sia gettata volontariamente con la piccola, affetta da sindrome di Down, tra le braccia. Pare che la madre avesse dato segni di sofferenza psichica dopo il parto. "L'ipotesi è quella dell'omicidio-sucidio" ha detto il pm Giancarlo Bramante dopo il ritrovamento del corpo della donna. La salma è stata trovata a poca distanza da dove poche ore prima era stato trovato il corpicino di Martina, la figlia di appena cinque mesi della donna. Il magistrato ha detto che sul corpo della donna non c'é alcun segno che possa fare pensare a una violenza subita.

Le cause Come ha detto il pm, appare anche difficile che la donna possa essere caduta involontariamente nella vasca, dato che l'apertura attraverso la quale è entrata è di appena 40 per 60 centimetri. Al momento del ritrovamento la donna portava ancora gli occhiali. Sulle cause del tragico gesto non v'é ancora chiarezza: la donna - ha detto il magistrato - "stava attraversando un periodo molto critico, ma non aveva manifestato l'intenzione del suicidio". A trovare la salma della donna sono stati i tecnici che hanno introdotto nella cisterna una sonda munita di una telecamera.

Operazione di ricerca Alle ricerche hanno partecipato 200 uomini, tra poliziotti, carabinieri e vigili del fuoco, con sommozzatori e nuclei cinofili. La piccola l'avevano trovata alcuni passanti, morta annegata in una piccola vasca di cemento per l'irrigazione dei vigneti che digradano lungo le colline che circondano il lago di Caldaro, una macchia azzurra nel verde dei campi poco a sud di Bolzano. Accanto alla vasca con il corpicino di Martina, di appena cinque mesi, il carrozzino, e nessuna traccia della madre. Fino nel cuore della notte 200 uomini, tra vigili del fuoco, poliziotti, pompieri e nuclei cinofili avevano battuto senza esito la zona alla ricerca della mamma, con il timore che si rafforzava di ora in ora e alla fine confermato, che la donna avesse deciso di compiere un gesto estremo.

Ritrovamento Il corpicino ormai senza vita era stato trovato alle 19.30 e il perito settore dell'Ospedale regionale di Bolzano Eduard Egarter che aveva ispezionato la salma sul posto, aveva appurato che il dramma doveva essersi compiuto circa un'ora prima. Non è stato trovato nessun testimone della tragedia. La viuzza dalla quale sia arriva nel campo, infatti, è piuttosto isolata e le abitazioni che vi si affacciano distano centinaia di metri l'una dall'altra. Case di agricoltori, alcune delle quali sono state trasformate in pensioncine per i turisti, in gran parte tedeschi, che affollano la zona per il lago e per gli ottimi vini delle colline.

Il padre sotto choc Nessuna indicazione ha saputo dare il padre di Martina, Enzo Bagalà, muratore di 45 anni di origini calabresi. Come ha detto il pm Bramante che l'ha sentito, l'uomo è sotto choc e non sa capacitarsi dell'accaduto. Tra le poche informazioni in mano al magistrato per ricostruire il puzzle del dramma è il fatto che la piccola soffriva della sindrome di Down.

Sembra inoltre che la madre fosse in cura da un medico, forse per una depressione cominciata dopo il parto e accentuata dalla sindrome della sua bambina.

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