Dramma nella corsa di Edwards alla Casa Bianca

Dice John che gliel’ha chiesto Elizabeth: «Non fermarti. La campagna deve continuare. Il tumore lo combatteremo». Edwards va avanti, allora. In corsa per la Casa Bianca nonostante la notizia sia arrivata come un treno ad alta velocità: sua moglie Elizabeth ha di nuovo il cancro. Una metastasi alle ossa, e forse ai polmoni. È un incubo che si ripete: nel 2004, quando John era il candidato democratico alla vicepresidenza, Beth stava combattendo contro un altro cancro. Di nuovo, adesso. Come una maledizione: il tumore al seno diagnosticato nel 2004 alla vigilia della batosta elettorale e che sembrava sconfitto, è invece tornato ad aggredire le ossa del fianco e forse un polmone. «Non è stata una buona giornata», ha ammesso John che aveva interrotto una visita in Iowa per stare vicino alla moglie. «Ma abbiamo fiducia. Siamo passati attraverso tante altre crisi. Una metastasi significa che Elizabeth non guarirà completamente, però si potrà curare». Allora si va avanti, verso un anno e mezzo di campagna dura e impegnativa: «Allora la campagna va avanti, a dispetto delle voci della prima mattinata di ieri: si diceva che Edwards avrebbe deciso di sospendere la campagna alla luce delle cattive notizie sulla salute della moglie. No, invece. «La campagna va forte. La campagna va avanti. Non ci ritireremo in un angolo per questa notizia».
È lei che lo vuole, quindi. Edwards non lo dice chiaramente, ma lo fa capire quando racconta il prossimo futuro: «Intendo fare le stesse cose che ho fatto con Elizabeth tutta la vita. Siamo sposati da 30 anni, ci conosciamo da prima. Saremo insieme passo passo anche in questa battaglia». D’altronde la moglie è il suo primo sponsor. Forse è l’anima della campagna politica del marito: 57 anni, figlia di un pilota della Navy di origine italiana, Elizabeth Anania Edwards poteva avere una vita identica a quella di Hillary Clinton. Avvocato come l’ex first lady, attivista politica, donna in carriera. Erano anche amiche, una volta, prima che la politica le mettesse una contro l’altra: Beth ha scelto la famiglia e ha voluto che il marito puntasse alla presidenza. Nel 2004 contro Bush e adesso contro l’ex amica nelle primarie democratiche. Hillary ora prega per Beth: «L’ammiro per la sua forza». Solidarietà anche da portavoce della Casa Bianca Tony Snow, anche lui un sopravvissuto del cancro («Il suo coraggio e un esempio per tutti») e l’altro rivale alle primarie, Barack Obama, che ha perso la madre per un tumore al seno: «È una combattente. Preghiamo per lei».
Prima dell’annuncio di ieri Edwards era considerato tra i front-runner dell’attuale corsa per la nomination democratica. Nei sondaggi finisce regolarmente terzo dopo la Clinton e Obama, anche se sembra in forte ripresa nell’Iowa, lo Stato da cui parte il carrozzone di caucus e primarie.

Per lui e per la moglie è l’ennesimo ostacolo che si affianca a una trafila di successi: Elizabeth e John, entrambi avvocati di grido, sono radicalmente cambiati quando nel 1996 il loro primogenito Wade morì a 16 anni in un incidente stradale. Beth evitò la depressione allora, si riprese dopo il cancro di tre anni fa. Ora combatte ancora. La corsa alla Casa Bianca del marito è quasi la cosa più facile.

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