Per la droga abbandona il figlio

«Papà? Il mio papà? Ha detto che andava a comprare le caramelle. Lo aspetto qui insieme a questo suo amico».
È pomeriggio inoltrato nel parcheggio degli autobus di Molino Dorino. Gli agenti della Polmetro non sanno cosa ribadire a Thomas, un bambino di appena 6 anni sporco e maleodorante al punto che è difficile stargli vicino. Eppure non è uno zingaro, è italiano, lo si capisce subito. Così come, guardandosi intorno, è chiaro che le fantomatiche «caramelle» del papà altro non sono che una dose di eroina. «E la mamma?» provano ancora a domandare i poliziotti. «La mamma è morta» risponde Thomas serio serio.
Sono situazioni strane. Dove la rabbia e il dispiacere per la sorte tanto malaugurata di un bimbo che ha avuto in destino un tossicodipendente per padre si fondono con la pena e il desiderio di fare il meglio senza sconvolgergli la vita. Così aspettano lì con lui un’ora. Poi prendono il bambino sotto la loro protezione e lo portano in ufficio, in piazza Duomo.
«Papà fa sempre così» dice il bambino, come a voler sottolineare che lui è abituato a quell’andazzo, che il suo papà non è poi così cattivo. «Qualche volta mi dà qualche ceffone - rivela agli agenti nel calduccio del loro ufficio e mentre divora un pasto completo compratogli dai poliziotti da McDonald’s - ma solo se è molto stanco...».
Passano le ore e i poliziotti, spalleggiati dal pm del tribunale dei minori, cercano di risalire al padre di Thomas. È originario di Veduggio, in Brianza. I carabinieri della compagnia di Besana Brianza li aiutano a trovare i parenti. È sera tardi quando nella stazione della metropolitana arriva il fratello del papà di Thomas. Ha 54 anni e una figlia 15enne, zio e nipote abbracciano stretto Thomas, il bambino sorride. «Mio fratello era un bravo ragazzo - racconta l’uomo - poi il militare, la droga... La madre di Thomas è morta per un’infezione. Adesso lo porto a casa nostra».


Il bimbo viene affidato allo zio, il padre si fa vivo il giorno dopo. Alla Polmetro lo indagano per abbandono di minore. Lui è uno straccio, ma ha le lacrime agli occhi. «Mio figlio starà meglio con mio fratello» dice ai poliziotti. Poi se ne torna nel suo inferno.

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