Droga, due anni a Tarantini l’imprenditore del caso D’Addario

La Procura di Bari ha condannato a due anni e 2 mesi di reclusione l’imprenditore Gianpaolo Tarantini, accusato di detenzione e cessione di droga durante festini di vip nell`estate del 2008. Lo ha deciso il gup Alessandra Piliego al termine del processo con rito abbreviato. A Tarantini il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche e quella della collaborazione. L`imprenditore barese, noto per per essere il promoter di escort, tra cui Patrizia D'Addario, è tornato in libertà da un mese. Nel corso dell’udienza, Tarantini avrebbe reso dichiarazioni spontanee confermando l`acquisto di sostanze stupefacenti per uso personale nel 2008 e anche di aver condiviso l`assunzione di stupefacenti con altre persone. Da qui la richiesta di una pena equa non sapendo di aver commesso un reato offrendo parte della cocaina acquistata per sé. Ma non è l'unico caso giudiziario in cui Tarantini è coinvolto.

Un fascicolo che lo riguarda è quello su uno scandalo della sanità pugliese su presunti episodi di corruzione in cambio di forniture sanitarie da parte di alcune aziende. Quello sanitario infatti è un settore in cui la famiglia di Tarantini ha avuto interessi con la Tecnohospital, azienda ereditata dal padre.

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