«La droga scatena raptus ma non fa dimenticare»

Se qualcuno pensa di farla franca nascondendosi dietro al raptus da cocaina, si tolga ogni illusione. Chi ha ammazzato Alessandro, il piccolo di otto mesi, non ha attenuanti e deve pagare per questo terribile omicidio. «Se c’è stato uno scatto d’ira non è possibile averlo rimosso». È Roberta Pacifici, esperta di tossicodipendenze, dell’Osservatorio fumo, alcol e droghe dell’istituto Superiore di sanità a spiegare che tipo di reazioni può provocare la polvere bianca. «I cocainomani diventano aggressivi e a volte agiscono sotto psicosi paranoide. Ma non dimenticano quello che hanno fatto. Hanno i sensi sotto controllo, sono vigili e lucidi».
E questa aggressività può indurre anche all'omicidio?
«È dimostrato che, anche se psicologicamente sano, il cocainomane può avere allucinazioni, manie di persecuzione, aumento dell’aggressività. E questo quadro è compatibile anche con l’uccisione».
Si può immaginare la sequenza del delitto?
«Si può ipotizzare il contesto: questa persona è eccitata dalla droga, ma la notte non dorme perché la coca provoca insonnia. Quindi si aiuta con altri farmaci. Poi ci aggiungiamo un bambino che si sveglia di notte, piange e quindi disturba. A questo punto lo scatto di rabbia incontenibile, senza freni... È compatibile».
Quali danni provoca dunque la cocaina?
«È una sostanza “prestazionale”, un potente euforizzante che nell’immediato dà eccitazione, autostima. Ma il suo uso porta a danni, anche a breve termine, molto gravi. Si inverte la notte con il giorno.

Si diventa più fattivi sul lavoro ma asociali nella famiglia e nelle relazioni personali, si diventa aggressivi anche nei rapporti sessuali. Gli scatti d’ira sono imprevedibili. E possono avvenire in qualsiasi momento».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica