Gianandrea Zagato
Debutto rimandato per il gruppo unico dellUlivo a Palazzo Marino. Salta il matrimonio di convenienza siglato dai vertici Ds e Margherita. Effetto dellanalisi del voto che vede i colonnelli milanesi di Francesco Rutelli lanciarsi perfino in una secessione made in Lombardia.
«Inutile nascondersi che i rapporti con la Quercia non sono proprio idilliaci, che il percorso è lastricato dalle accuse contro la Margherita sia per la vicenda Veronesi sia per quella Ferrante» esterna uno dei partecipanti allassemblea del direttivo cittadino. Leit motiv accompagnato dalla voglia di mandare a casa il segretario cittadino Nando Dalla Chiesa accampando, tra laltro, questioni di natura organizzativa, «farebbe fatica da sottosegretario a occuparsi pure di Milano e dei problemi interni al partito». Temi caldi che consigliano dunque una nuova seduta del direttivo e che suggeriscono di rimandare la riunione del gruppo dellUlivo a data da destinarsi: ufficialmente, recita una nota siglata da Marilena Adamo (Ds) e Andrea Fanzago (Dl), perché «non è ancora arrivata la proclamazione degli eletti, che prevista per lunedì o martedì è stata rinviata di giorno in giorno».
Peccato che, questione di logica, lappuntamento tra gli eletti dellUlivo non dipende certo dalla celerità di trasmissione degli atti dellufficio elettorale e della Corte dAppello.
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