Bossi ha il dono della chiarezza, per cui quando dice che con Berlusconi ha parlato di, cito testualmente, «rotture di coglioni», dice la verità. Altro che scandalo. Lo diremmo anche noi dei nostri miseri bilanci familiari se dovessimo affrontare il tema di tagliare le spese e trovare il modo di aumentare le entrate, con figli e moglie a pretendere e protestare. Se poi la suocera si intromette (nel caso in questione la suocera è l'Europa) la rottura aumenta a dismisura. Meglio, e comunque più innocua, la rude sintesi bossiana del forbito linguaggio di Giulio Tremonti, un fiume di parole per dire poco più che nulla. Nulla almeno che già non si sapesse. Anche dopo il suo intervento di ieri alla commissione della Camera gli italiani non sanno bene quali e quanti saranno i sacrifici a cui andranno incontro. È vero, c'è una attenuante.
Certe cose prima si fanno, poi si dicono. Solo così si evitano ulteriori complicazioni, soprattutto a mercati aperti. Ma detto questo è evidente che il Tremonti visto ieri ormai è più un problema che una risorsa. O meglio, non è quella risorsa politica su cui molti avevano puntato come baricentro e faro del governo. Tanto che proprio quelle opposizioni che lo guardavano con sacrale rispetto ieri lo hanno massacrato senza ritegno sia sul piano personale che professionale. Anche nella maggioranza cominciano a uscire allo scoperto i dubbi che il ministro delle Finanze possa essere il pilota unico e ideale per portare la nave Italia fuori dalle secche. E lui non ha fatto nulla per sottrarsi a questo giudizio, fino a far sbottare, ieri, Berlusconi di fronte a Napolitano.
Il ministro ha difeso una manovra economica da lui imposta alla maggioranza stessa che, oltre che discutibile nel merito, si è dimostrata anche insufficiente. E non contento ha replicato stizzito e in malomodo alle critiche di Casini ( l'unico che dall'opposizione sta tendendo una mano vera alla maggioranza). Questo non capisce, questo è scemo, ha commentato poi allibito il leader dell'Udc. Ora, è ovvio che Tremonti non è scemo, anzi, tutt'altro. Ma sul fatto che non riesca a leggere il momento, nella forma e nella sostanza, come sarebbe necessario, qualche dubbio c'è. Il che forse è anche peggio.
Comunque, un problema alla volta. Adesso serve che Berlusconi in poche ore faccia la sintesi di tanto parlare e vari le correzioni alla manovra. Poi sarà bene prendere atto che non è più il tempo di prime donne intoccabili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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