da Motegi
Dopo averlo ipotecato da tempo, domani Casey Stoner può chiudere matematicamente il mondiale, diventando a quasi 22 anni (li compirà il 16 ottobre) il secondo più giovane campione di sempre della classe regina. Per riuscirci, laustraliano deve precedere al traguardo Rossi: impresa tuttaltro che disperata, visto che Casey questanno ci è già riuscito in dieci occasioni su 14 Gp, con il rivale della Yamaha davanti solamente quando ha conquistato la gara. Oltretutto, nella prima giornata di libere Rossi era in grande difficoltà, solo 14° dopo aver rotto pure il motore, e anche se Stoner era un po più lento (quinto con Pedrosa davanti a tutti) e più nervoso del solito, le possibilità di rovinare la festa allaustraliano sono veramente pochissime.
«Sarà molto difficile tenere aperto il mondiale», ammette onestamente Valentino. E così Casey si avvia alla conquista del titolo più prestigioso e con lui, naturalmente, salirebbe sul trono la Ducati, 24 anni dopo lultimo titolo in 500 di unaltra moto italiana, la MV Agusta. Una grande impresa, addirittura leggendaria, se, effettivamente, lazienda italiana riuscirà a chiudere i giochi a Motegi, nel circuito di proprietà della Honda.
«Cerco di non pensarci - si fa scaramantico Livio Suppo, responsabile del progetto MotoGp Ducati -: conquistare il titolo è una cosa talmente grossa che sembra perfino impossibile». Suppo, però, ammette che trionfare qui avrebbe un valore speciale. «Ricordo come se fosse oggi il primo successo in Giappone di Capirossi del 2005: insomma, sarebbe qualcosa di particolare, anche perché i giapponesi ce le hanno sempre suonate al Mugello e prendersi una simile rivincita a Motegi sarebbe fantastico. E poi qui ci sono tantissimi ducatisti. E anche per la Bridgestone, lunico componente giapponese della nostra moto, sarebbe sicuramente qualcosa di straordinario».
Normale che la Ducati sogni di battere a casa sua la Honda, il primo costruttore mondiale con oltre 8 milioni di moto allanno, contro le 30.000 realizzate a Borgo Panigale.
La Ducati cerca il mondiale proprio a casa della Honda
Stoner deve arrivare davanti a Rossi per dare il titolo a una moto italiana dopo 24 anni
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