Due condanne alle spalle, lavora in Provincia

L’esponente Prc spiega: «È serio ed equilibrato, la sua vita privata non ci riguarda»

Gianandrea Zagato

Nel suo curriculum vitae spiccano due condanne passate in giudicato per violenza in manifestazione e resistenza a pubblico ufficiale. Due condanne che la Provincia non valuta ingombranti. Non si spiegherebbe altrimenti come il trentaduenne Francesco «Franz» Purpura possa ogni ventisette del mese ricevere dagli uffici di via Vivaio il corrispettivo per la sua prestazione di consulente dell’assessore Irma Dioli.
Sì, il compagno «Franz» è uno dei più stretti collaboratori dell’assessore alle Politiche sociali: meno di trentamila euro (lordi) all’anno per occuparsi di politiche giovanili che, manco a dirlo, è il tema dove ha dato in passato il meglio di sé. Per scoprirlo basta sfogliare le cronache e scoprire che il braccio destro dell’assessore di Rifondazione comunista guidava le manifestazioni dei leoncavallini e le «okkupazioni» ma anche dialogava, quando serviva, con i questurini. Carriera da compagno «di lotta» e «di governo» iniziata diciotto anni fa tra gli irriducibili del Leonka alla scuola di Daniele Farina. Con una differenza: mentre quest’ultimo è approdato al consiglio comunale di Milano, Purpura continua a organizzare l’esercito dei disobbedienti. È infatti uno dei promoter delle tute bianche che, in quel di Genova, hanno segnato il loro glorioso fallimento.
Come dimenticare quelle buffe tute lunari di garza bianca, quegli scudi di plexiglas e le corazze di gommapiuma da omino Michelin? Immagine d’opposizione allo Stato che piace al consulente dell’assessore Dioli valutato dalle forze dell’ordine come l’incarnazione dell’autonomia meneghina, tanto che è riuscito ad educare i giovani liceali pure nel linguaggio dell’intercalare e gestisce in proprio un centro sociale, il deposito Bulk, che da otto anni illegalmente occupa un’edificio ex-Enel. Il tutto, attenzione, senza mai slegarsi dalla protezione politica di Rifondazione comunista, da quel patteggiamento con le Istituzioni «amiche» e con quell’area no global che, all’ombra della Madonnina, trova punto di riferimento nei duri e puri del centro sociale Vittoria. E che, adesso, grazie a Purpura hanno pure un anello di collegamento con la giunta provinciale guidata dal diessino Filippo Penati.
Amministrazione che non ignora le due condanne passate in giudicato di Purpura, «la sua vita privata non ci riguarda» confida l’assessore Dioli: «Franz è una collaboratore che si dimostra serio, equilibrato e dimostra, giorno dopo giorno, una maturità di peso. Dunque, abbiamo valorizzato le sue competenze e non certo un passato che, ripeto, non ci interessa». Passato che, secondo legge, gli avrebbe altrimenti impedito di essere assunto in pianta stabile dall’amministrazione Penati e che gli consente, invece, come consulente di essere al fianco dell’assessore nell’organizzazione di eventi e convegni.

Ma anche di essere protagonista nelle manifestazioni contro il «precariato» e la legge Biagi: proteste condite dalle ingiurie ai carabinieri morti a Nassirya. Slogan che gli ideologi da barricata come Purpura non hanno condannato.

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