Due euro per il gratta e sosta

«Lo dicano che vogliono ammazzare il commercio del centro». Così Giorgio Montingelli, consigliere delegato al territorio dell’Unione del Commercio, ha commentato l’idea del Comune di ritoccare verso l’alto il prezzo dei gratta e sosta nell’area interna ai Bastioni. Una proposta avanzata dall’assessore Edoardo Croci venerdì, quando lui e i suoi colleghi hanno dovuto consegnare al sindaco Letizia Moratti il piano di tagli e aumenti per il proprio settore in vista del bilancio preventivo 2009.
Immediata la reazione dei commercianti. Montingelli ha ironicamente definito quella di incrementare di 50 centesimi il prezzo dei parcheggi in centro «un’altra trovata geniale che va a peggiorare una situazione già difficile a causa dell’Ecopass e della necessità di acquistare il gratta e sosta». Del resto da settembre ad oggi il settore ha fatto registrare una perdita del 20-30% per la crisi nazionale e internazionale. «In questo contesto - ha aggiunto il consigliere dell’Unione del Commercio - una scelta del genere contribuirebbe a peggiorare non solo il clima economico ma anche quello psicologico. È una mazzata insostenibile per il commercio milanese». Una posizione largamente condivisa dai singoli esercenti, preoccupati di perdere clientela oltre che di dover sborsare giornalmente una cifra più alta per posteggiare la propria auto.
E guai ad avanzare l’alternativa dei mezzi pubblici. «Milano è molto indietro rispetto alle altre città europee. Di mezzi pubblici se ne riparli quando saranno efficienti» sbotta subito Montingelli. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Massimo Todisco dell’Osservatorio di Milano. «Chi arriva da fuori città spesso è costretto a ricorrere all’auto privata. A livello provinciale i mezzi pubblici non sono organizzati in modo adeguato. I tempi per raggiungere il centro il più delle volte sono impensabili, perché i collegamenti non sono adeguati».
E poi, aggiungono i negozianti e con loro buona parte di chi lavora all’interno della cerchia dei Bastioni, ci sono casi per cui l’opzione quattro ruote è l’unica possibile. «Mica possiamo portare le ceste di pane con la bicicletta - insiste la signora Lia Maria che gestisce un forno a due passi da piazza Diaz -. E anche se abbiamo un permesso speciale per le consegne, questo dura solo fino al primo pomeriggio. Dopo dobbiamo per forza usare i gratta e sosta per qualche ora. A fine settimana, al ritmo di due euro ogni ora, andrebbe via una bella cifra».
Insomma, va bene scoraggiare l’uso dell’automobile per favorire quello dei mezzi pubblici, meno inquinanti. E si capisce anche che sono tempi di bilancio magro.

Ma altrettanto magri sono i tempi per i milanesi, clienti e negozianti, per una volta tutti dallo stesso lato della «barricata». Si può dunque star certi che non staranno a guardare. L’osservatorio di Milano ha già annunciato strenua opposizione, come per l’Ecopass del resto.

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