Le due «facce» del Porto Antico

Crescita significativa di presenze, deciso incremento della qualità dell’offerta, buone prospettive di consolidamento dell’attività in ambito turistico e sociale: sono questi gli obiettivi raggiunti dalla società Porto Antico, nei primi due anni della gestione-Dello Strologo che ha puntato molto sullo sviluppo dell’occupazione degli spazi e sul coordinamento con le esigenze della Fiera, dell’Autorità portuale e della città nel suo complesso. Il bilancio della Spa che amministra le aree è stato presentato ieri mattina, in contemporanea con l’annuncio delle celebrazioni del ventesimo anniversario di costituzione che risale al 1992, per il cinquecentenario colombiano. A tracciare il bilancio dell’attività svolta e a delineare le strategie future è il presidente di Porto Antico Spa, Ariel Dello Strologo: «Alle spalle - sottolinea innanzi tutto, all’unisono con il vicesindaco Paolo Pissarello e il vicepresidente della Camera di commercio Felice «Cino» Negri - c’è un biennio di risultati importanti con l’arrivo di nuovi brand e una sensibile crescita dei fruitori. Inoltre, a vent’anni dalle Colombiane, l’area è stata riqualificata ed era giusto celebrare con la città». La grande feste durerà tutto l’anno, ma avrà tre momenti centrali: «Una grande festa di piazza, da organizzare insieme a Palazzo Ducale, un concerto e un convegno».
Il programma sintetizza le varie anime del Porto Antico, intesa come «area per turisti e genovesi - spiega il presidente della società - ma anche sede di congressi, musica e spettacolo». Per completare il rilancio, Porto Antico Spa punta ora sull’avvio dei lavori di Ponte Parodi, di cui è previsto l’inizio nel 2013, e sulla nuova vasca dei delfini, progettata da Renzo Piano, che sorgerà tra il corpo storico dell’Acquario e la Grande Nave Blu. I numeri, a giudizio di Porto Antico Spa, darebbero ragione agli investimenti: fra l’altro, un movimento di 3,5-4 milioni di frequentatori dell’area, un’impennata dei convegni dopo la crisi del biennio precedente, i 6mila pernottamenti all’anno «garantiti» dalla presenza di Carestream Health, l’apporto fornito dalle «new entry» Eataly e Rossopomodoro, la imminente conclusione delle trattative per la residua occupazione degli spazi commerciali.

Una impostazione - occorre dirlo, per dovere di cronaca - che non pare condivisa dagli operatori del centro storico e da quelli insediati da tempo nell’area, che lamentano, in particolare, la scarsa affluenza «indotta» dai nuovi insediamenti, l’alto livello (non proporzionato) dei canoni d’affitto, e la mancanza di una politica coerente di sviluppo degli spazi.

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