Che sia solo un episodio, o invece una vera e propria svolta nella strategia malavitosa, si vedrà a breve scadenza. Fatto sta che ora anche gli studi medici diventano obiettivi dei rapinatori. È successo laltro pomeriggio nella sala dattesa di un appartamento di corso Buenos Aires, dove alcuni pazienti stavano aspettando di essere ricevuti dai rispettivi specialisti. Allimprovviso, si sono materializzati due individui, uno armato di pistola e laltro, più magro e allapparenza più giovane, con in mano un coltello. La coppia ha fatto capire subito le intenzioni: «Questa è una rapina, vuotate i portafogli!». A quel punto, richiamati dal trambusto, sono intervenuti un paio di medici che, per far fronte alla situazione senza farne subire le conseguenze ai pazienti, hanno deciso allunisono di rastrellare tutto quanto avevano nei propri portafogli per consegnarlo ai rapinatori. Detto fatto: dalle tasche dei dottori sono usciti 300 euro, e i malviventi si sono accontentati, probabilmente anche per obbedire al principio canonico: «pochi, maledetti e subito». È seguita una fuga precipitosa, prima dellarrivo delle volanti della Questura avvertite dai rapinati. La polizia indaga, ma dallidentikit dei malviventi, nonostante alcune caratteristiche già individuate e comuni ad altri «colleghi», non sono ancora emersi elementi utili allidentificazione.
Altra rapina, nella stessa giornata, in un panificio di via del Piano: al momento di chiudere la saracinesca, i gestori, due trentenni genovesi, sono stati affrontati da due individui incappucciati e armati di pistola che li hanno minacciati di morte derubandoli dellincasso pari a circa 300 euro. I due sono fuggiti facendo perdere le tracce.
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