Passione e motori, il binomio sembrava eterno e indissolubile. Della serie: impossibile separare chi sta al volante dalla sua auto. Ma a Milano, a quanto pare, non è più così. È quanto emerge da una ricerca effettuata da Eurispes per conto dellAutomobile Club di Milano. Saranno il traffico congestionato, lo stress da parcheggio, i lavavetri e le zone a traffico limitato, ma due automobilisti su tre, sarebbero pronti a tradire le quattro ruote e a farsi trasportare da metrò, autobus e tram.
«Siamo convinti - ha detto il presidente di Aci Milano, ingegner Ludovico Grandi - che la vettura privata ha e continuerà ad avere un ruolo determinante, ma è necessario che il trasporto pubblico ed i cosiddetti trasporti innovativi entrino in competizione con il trasporto privato». Ma il rombo del motore, almeno in città, non è più sinonimo di libertà e divertimento, ma qualche volta di prigionia, semmai. Il 50% degli automobilisti trascorre al volante più di mezzora della sua giornata, uno su quattro più di tre quarti dora e, uno su dieci, rimane imbottigliato nel traffico per più di unora. Un incubo. Ogni giorno entrano a Milano più di 450 mila auto e ne escono 200 mila. Un esercito di automobilisti. A bordo di metà delle macchine che si spostano fra le 7 e le 7,30 del mattino ci sono «molto spesso mamme che portano a scuola i loro bambini - dice Grandi - percorrendo magari poche centinaia di metri». Se per qualcuno lauto è un vizio, per molti altri è una necessità. Sale in macchina chi non riesce a far combaciare gli orari di lavoro con quelli dei mezzi, chi non si fida dei tempi di attesa e teme i ritardi, chi ritiene pericoloso aspettare in strada le corse notturne. Daltra parte chi, pur possedendo unauto, riesce a salire sui mezzi pubblici, se ne ritiene soddisfatto.
I vantaggi sono tanti: niente stress da traffico, nessun problema di parcheggio e prezzo inferiore. Per chi questi mezzi riesce a prenderli, ovviamente, ma spesso nelle zone dellhinterland milanese andare al lavoro è un alternarsi spossante di diversi bus. «Larea metropolitana milanese - ha detto lassessore ai Trasporti e viabilità della Provincia Paolo Matteucci- ha strumenti istituzionali inadeguati e compiti diversi fra Regione, provincia e comune. A Milano era necessario già ieri ed è fondamentale da domani una authority che faccia compartecipare le tre amministrazioni locali sui temi della mobilità. A volte oggi, per un pendolare che deve usare diversi mezzi pubblici gestiti da diverse aziende di trasporto è persino più conveniente usare lauto».
Ma i milanesi che sono disposti a pagare un prezzo più alto per avere un migliore livello di mobilità, sono molto pochi.
Due milanesi su tre pronti a lasciare lauto in garage
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