Due sorelle milanesi conquistano la Spagna con il giovane Borgia

Due sorelle milanesi hanno conquistato con la loro penna la Spagna, complici gli omicidi e le passioni di casa Borgia. Elena e Michela Martignoni sono le autrici di «Requiem per il giovane Borgia», (Tea, pagg. 293, 8.60 euro, in questi giorni in libreria), romanzo storico che narra dell'efferato omicidio, nella Roma del 1497, di uno dei figli di papa Alessandro VI Borgia: il ventunenne bon vivant Juan, duca di Gandia. Non è l'ennesimo libro sul casato spagnolo per nulla avaro di vicende a tinte fosche (a cominciare da Lucrezia, la bella avvelenatrice); piuttosto è un'indagine documentata e godibile su un omicidio efferato (il giovane fu trovato pugnalato nel letamaio del Tevere). Le sorelle Martignoni, lavorando a quattro mani nel tempo rubato alle rispettive famiglie, dopo viaggi, ricerche e analisi, propongono una soluzione a un giallo storico non ancora risolto dove - anticipiamo solo questo - le famiglie romane del tempo non fanno proprio una bella figura.
Il libro è uscito lo scorso anno in Spagna: «Siamo soddisfatte: le vendite sono andate bene», spiegano. Peccano di modestia: il libro ha avuto larga eco, anche perché è stato pubblicato in concomitanza con «Los Borgia», film diretto dal regista Antonio Hernandez per una grande produzione italo-spagnola dove nel cast, nei panni del giovane Juan, spicca il bel Sergio Muñiz. «Durante il tour di presentazione in Spagna, è stato lui a leggere alcuni brani del nostro libro - racconta Elena Martignoni - ed era surreale vedere come tutte le attenzioni fossero dirette a noi». A fianco di un Muñiz allora sconosciuto in patria e scambiato per il loro interprete, le sorelle milanesi hanno scoperto che il mercato dei romanzi storici in Spagna è molto apprezzato: «Ho ancora negli occhi le pile di titoli esposti in libreria», racconta Michela Martignoni. Che in Spagna sia «Borgia-mania» le autrici lo sanno bene: buon successo sta avendo anche il loro secondo libro, dedicato a un altro famoso personaggio del controverso casato, quel Cesare Borgia detto il Valentino che alla morte del fratello Juan divenne il figlio prediletto di Alessandro VI.
In attesa di leggere anche questa storia e vedere la ricostruzione in celluloide (non ci sono ancora date certe per l'uscita nelle sale italiane), merita una riflessione il successo di un genere, quello del romanzo storico, in Italia a torto ritenuto minore. «Non ci consideriamo scrittrici, ma narratrici - concordano le sorelle Martignoni -: il nostro ruolo è quello di riportare sulla pagina le atmosfere del tempo, personaggi e fatti documentati, drammatizzando in maniera verosimile e piacevole i dialoghi». Un metodo, sostengono, utile ad avvicinare i ragazzi o i lettori non abituali alla storia: «I Borgia ci hanno stregato con il loro fascino e abbiamo voluto sfatare il mito di una famiglia dissoluta: il papa si dedicava sì alle sue tante amanti, ma amava i suoi figli ed era un abile uomo di stato», spiegano.


A proposito di fascino, le sorelle Martignoni hanno un testimonial d'eccezione: il volto di Sergio Muñiz-Juan Borgia campeggia sulla copertina del loro libro, fatto che (come negarlo?) colpirà il cuore di più di una lettrice italiana.

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