Cronache

Due vittime per strada: boss della banda di Ostia

Sparatoria a Ostia: due morti ammazzati a colpi di pistola in mezzo alla gente. A morire sono due pregiudicati Francesco Antonini detto "il Sorcanera" e Giovanni Galleoni detto "Baficchio"

Due vittime per strada: boss della banda di Ostia

Sparatoria a Ostia: due morti ammazzati a colpi di pistola in mezzo alla gente. Ancora sangue per le strade della capitale e anche questa volta a morire sono due pregiudicati Francesco Antonini, detto "il Sorcanera", 39 anni, e Giovanni Galleoni, detto "Baficchio", 44 anni. Accade tutto in una manciata di minuti, attorno le 17 quando arrivano le prime segnalazioni al 113 per colpi di arma da fuoco in via del Sommergibile. Accorrono le prime volanti quando alla sala operativa della Questura arrivano altre telefonate a dir poco inquietanti: un uomo a terra, in strada, in via Antonio Forni, poche centinaia di metri più in là. Il primo è in una pozza di sangue e non respira più quando sopraggiungono gli agenti, l’altro, in via Forni, è ferito gravemente, ma ogni tentativo di soccorso risulta vano. L’uomo muore durante il trasporto in ambulanza all’ospedale Giovan Battista Grassi.

La gente del quartiere fugge terrorizzata, poi si avvicina ai primi cronisti accorsi sul posto: "Non ce la facciamo più a vivere nella paura, fra ladri, spacciatori e delinquenti in questa zona, a una certa ora, scatta il coprifuoco". Nuova Ostia, il Bronx del litorale, quartiere tristemente noto per l’omicidio Pasolini, all’Idroscalo, avvenuto 36 anni fa. Proprio quando Antonini muoveva i suoi primi passi, crescendo in una zona controllata dai boss della banda della Magliana. Nel 2004, all’età di 32 anni, per "er Sorcanera" scattano le manette: è l’operazione "Anco Marzio", avviata all’indomani di un omicidio eccellente, quello di Paolo Frau, braccio destro di Danilo Abbruciati, a sua volta ucciso in un conflitto a fuoco a Milano durante l’attentato a Roberto Rosone, il numero due del Banco Ambrosiano.

Altri precedenti, tanti, per Galleoni, vittima dieci anni fa di un agguato che solo per un soffio non gli è stato fatale. “Baficchio”, sgozzato con un cacciavite per uno sgarro di mala su un muretto della vicina piazza Gasparri, resta in condizioni disperate per settimane. Gli esecutori? Gli stessi “amici”, fuggiti a bordo di un’auto dopo averlo lasciato a terra agonizzante. Anche la duplice esecuzione di oggi sembra avere una lite furiosa come antefatto.

Secondo gli inquirenti Antonini e Galleoni, ieri notte, avrebbero avuto una discussione animata con altri pregiudicati del posto. I motivi sono sconosciuti anche se lo scenario sembra sempre lo stesso: scommesse clandestine, denaro da incassare, droga. E proprio il traffico di droga, cocaina in quantità da capogiro, è quella che fa finire dietro le sbarre, nel 2004, lo stesso Antonini assieme ad altri 18 compagni di “paranza”, vale a dire un intero gruppo criminale che lavorava soprattutto sulla piazza di Ostia per lo spaccio di sostanza stupefacente.

Per i pm antimafia Adriano Iasillo e Italo Ormanni della Dda di Roma, la pax mafiosa sul litorale è rotta per sempre con l’omicidio Frau di tre anni prima. I nuovi arrivati si contendono il business della droga, videopoker, usura ed estorsioni. Due, all’epoca dei fatti, le indagini di partenza: una prima della Polaria su un traffico di cocaina proveniente da Brasile, Colombia e Costa Rica in arrivo all’aeroporto di Fiumicino e gestito da grandi famiglie siciliane facenti capo al clan Caruana-Cuntrera, una seconda, della squadra mobile, sul delitto Frau che ricorda in maniera impressionante i misfatti che insanguinano la capitale fra gli anni Settanta e i primi anni Novanta. Un’inchiesta da brivido che porta ben 500 poliziotti sul Lido di Roma, ovvero cuore del riciclaggio di denaro sporco, usura, armi, droga. Fra gli arrestati Antonini, rinviato a giudizio per associazione a delinquere di stampo mafioso poi scarcerato e oggi finito all’obitorio. Per gli investigatori non è ancora del tutto chiarita la dinamica del duplice omicidio anche se sembra, da una prima ricostruzione, che i due si trovassero in un locale in via del Sommergibile quando sono sopraggiunti i killer.

Uno avrebbe tentato una disperata fuga verso via Forni, l’altro, invece, muore all’istante.

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