Duecentomila euro per far ascoltare la radio a 500 studenti

I soldi ci sono. Continuano a esserci. Non fosse altro che per il fatto che continuano a essere elargiti dalla Regione. Nel caso dell’ultimo stanziamento, si tratta di ben 200mila euro da disperdere nell’etere. Soldi pubblici destinati a finanziare «Radio Jeans Network», un’emittente creata apposta per coinvolgere ragazzi in un’attività particolare quale potrebbe essere l’esperienza in una radio. Messa così, sembrerebbe persino cosa lodevole. Un’iniziativa che gode di importanti appoggi, visto che è anche inserita nel progetto del Ministero per le politiche giovanili denominato «Giovani protagonisti e consapevoli». E proprio per questo è lo stesso governo a investire soldi «veri» nel programma, girandoli alle varie Regioni interessate. Per prevenire ogni possibile giustificazione, va subito detto che questi 200mila euro che escono dalle casse di piazza De Ferrari, vi erano stati appena messi da Roma. Non un aggravio dei conti, dunque. Ma una dimostrazione di come i soldi si possano comunque trovare. Il problema è semmai come impiegarli. Perché, per l’appunto, i 200mila euro destinati ai «Giovani protagonisti e consapevoli» si sarebbero potuti usare in altri modi, magari con ben altri risultati.


Leggendo la delibera della giunta che assegna a «Radio Jeans» tutti quei soldi, si scopre che la Regione «ritiene imprescindibile sviluppare il progetto "Radio Jeans", implementato attraverso l'APQ Giovani Protagonisti, attraverso il consolidamento dell'esperienza radiofonica di "learning by doing" e lo sviluppo di una grande redazione giovanile sul territorio ligure utilizzando la rete delle TeenWebRadio». (...)

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