E anche il vigile scatta la foto ricordo

da Roma

«Aho, stavolta siete arrivati terzi». Il dopo-blitz sulla scalinata di Trinità dei Monti per Graziano Cecchini era cominciato con la battuta rivolta al poliziotto che cercava di raggiungerlo per «identificarlo». Ma c’era la fila: prima dell’agente erano arrivati un carabiniere in borghese e una vigilessa. Proprio le forze dell’ordine sembravano confermare che lo spirito di Graziano fosse quello adeguato alle circostanze. «Più di una multa non gli possono fare», aveva sintetizzato un vigile immortalando sul cellulare la piazza invasa dalle pallette.
E invece, dopo essere stato «accompagnato» dai carabinieri nella caserma di San Lorenzo in Lucina, scherzando sul suo «arresto» le cose hanno preso una piega inaspettata. Virando sul penale. Cecchini viene arrestato, in flagranza, per interruzione di pubblico servizio aggravata dal suo ruolo di organizzatore. «Non mi pare si sia trattato di un fatto di sangue - commenta il suo legale, Antonio Pompò - e dunque mi pare eccessiva la decisione di arrestarlo.

Peraltro allo stato degli atti non ritengo che la condotta di Cecchini sia sussumibile alla fattispecie delittuosa contestata: in che modo avrebbe interrotto un pubblico servizio, lasciando palline di plastica su una scala?».

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