E Apple sceglie il motore della nemica Microsoft

New YorkApple potrebbe cambiare il motore di ricerca installato di default sull’iPhone, passando da Google a Bing di Microsoft. In pratica, una dichiarazione di guerra del colosso di Cupertino al colosso di Mountain View. I numeri parlano da soli. Google, dice Nielsen, è usato dall’86% degli utenti, contro l’11% di Bing. Se quest’ultimo fosse montato su iPhone (13,7 milioni i telefoni venduti nel 2011), il motore di ricerca di Microsoft strapperebbe quote di mercato decisamente più ampie.
Si prepara dunque una lotta dura, che non sarebbe tuttavia la prima: negli anni Ottanta Apple e Microsoft si sfidarono a suon di citazioni in tribunale, con la disputa più violenta nel 1994, quando Apple trascinò davanti ai giudici i rivali per violazioni sul copyright di un’interfaccia grafica già usata sul suo sistema operativo, il Machintosh. Progressivamente i toni si sono abbassati, con Microsoft che nel 1997 ha investito in Apple 150 milioni di dollari e ha messo a punto una versione per Mac di Office. Oltre vent’anni più tardi torna in mente il vecchio adagio: il nemico del mio nemico, è mio amico. E il nemico comune si chiama Google, impero con una capitalizzazione di mercato da oltre 182 miliardi di dollari.
Per i giocatori in campo non è solo una questione di brand e immagine (secondo TechCrunch, il marchio Google vale quasi 100 miliardi di dollari a metà 2009, contro i circa 76,2 miliardi di Microsoft e i 66 miliardi di Apple) e non è solo questione di offrire servizi agli utenti di Internet. In un contesto tecnologico complesso le implicazioni sono enormi: i nuovi media sono di gran lunga più popolari delle vecchie tecnologie e il mercato degli smartphone è in rapida espansione. Eppure Apple e Google non sono sempre state nemiche, anzi si sono in passato alleate contro comuni avversari, compresa la stessa Microsoft e il suo Windows Mobile: quando iPhone è stato lanciato nel 2007, svariate applicazioni di Google furono integrate fin da subito (il motore di ricerca, la posta elettronica Gmail, Google Map, per dirne alcune). Ma i rapporti si sono incrinati l'anno scorso, quando il colosso di Mountain View è andato a pestare i piedi ad Apple, sfidandolo sul suo stesso terreno con Google Voice, l'applicazione per telefonare via web.
La competizione si è allargata, con un botta e risposta serrato: se Apple attacca con iPhone, Google risponde con il suo nuovo cellulare Nexus One con sistema operativo Android, se Mountain View sfodera le applicazioni web Google Docs e Google Calendar, Cupertino si aggrappa a MobileMe.
Per il momento, sembra che l'altalena sia destinata a durare.

E qualcuno già scommette che gli equilibri cambieranno presto: YouTube (il sito per la condivisione di video che Google ha rilevato per 1,65 miliardi nel febbraio 2005) comincerà a offrire film a noleggio, attaccando così direttamente l'iTunes di Apple.

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